"L’amministrazione Carancini, pur facendo acqua da tutte le parti, non riesce tuttavia a costruire una piscina".
Con questo incipit di Riccardo Sacchi si è aperta questo pomeriggio, presso il bar Pierino, la conferenza stampa di quasi tutte le opposizioni sulla questione Park Sì. Erano rappresentati tutti i gruppi consiliari di opposizione: Sacchi e Marchiori per Forza Italia, la Tardella e Mosca rispettivamente per Città Viva e Macerata capoluogo, la Menghi per i comitato omonimo, Renna per Fratelli d’Italia. Infine il coordinatore cittadino della Lega Nord, Migliorelli.
Mancava solo il Movimento 5 stelle che, verosimilmente, assumerà una posizione contraria al progetto, ma in autonomia. La posizione delle minoranze è chiara ed univoca: no al progetto del Park Sì. Il no – che per la prima volta unisce tutti i gruppi di minoranza - è soprattutto motivato da ragioni economiche e di opportunità politica. “Il terremoto del 24 agosto – argomenta Sacchi - ha radicalmente cambiato l’agenda delle priorità del capoluogo. Oggi ci sono soprattutto gli edifici scolastici da mettere in sicurezza”.
Nel mirino pure l’assenza di un business plane che comporterà, alla fine, una spesa superiore ai tre milioni di euro. Un’operazione, da un punto di vista economico, qualificata come dissennata.
Le minoranze hanno pure sottolineato che i loro stessi dubbi sull’operazione, sono condivisi da una parte significativa del Partito Democratico e che quindi non si tratta di un dissenso meramente ideologico.
Un’altra forte perplessità di carattere formale giunge dalla decisione di voler coinvolgere nella delibera il Consiglio Comunale, quando – secondo loro – si tratterebbe di una competenza della Giunta. Per questo sono già pronte alcune pregiudiziali, in proposito, da sottoporre all’assemblea.
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