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Sisma, CNA: "Attività commerciali a rischio perché mancano clienti e turisti"

Sisma, CNA: "Attività commerciali a rischio perché mancano clienti e turisti"

Dagli incontri svolti dalla CNA sul territorio emerge una situazione critica per quanto riguarda le attività commerciali dei comuni colpiti dal sisma: coloro che hanno le strutture agibili non stanno lavorando affatto a causa della mancanza di clienti e turisti.

Nulla di non prevedibile, considerato che la maggior parte degli ex abitanti dei comuni terremotati sono attualmente collocati in strutture alberghiere sulla costa. Da Sarnano a Pieve Torina a Muccia, Camerino e San Ginesio dalla fine di ottobre, e molti anche da fine agosto, hanno visto i propri guadagni scendere a picco fino a toccare il fondo. Senza considerare che oltre al mancato guadagno devono sostenere i costi per l’attività, dal pagamento delle utenze ad affitti rimasti invariati nonostante l’emergenza terremoto.

Di oltre 150 aziende tra commercianti ed artigiani intervistate, più del il 50% si trova in questa preoccupante situazione. E anche laddove i sindaci abbiamo provveduto a fornire strutture provvisorie a chi ha il proprio negozio o ufficio inagibile i problemi sono gli stessi. Parliamo di 2000/3000 euro di media di mancato guadagno tanto che in molti hanno già valutato di chiedere la propria attività.

Pur di lavorare sarebbero disposti a spostarsi temporaneamente nelle località limitrofe meno colpite dal sisma, come ad esempio Macerata. Nessuno invece ha mostrato disponibilità a trasferire anche solo per un breve periodo l’attività sulla costa, ritenendo ciò contrario ad un progetto di rinascita dei comuni terremotati oltre che logicamente impensabile laddove si abiti in territori che distano più di un’ora d’auto dalla costa.

La CNA ogni settimana vuole dare voce a chi ha scelto di restare nel proprio territorio ed è ora in difficoltà. Come il negozio Skisport di articoli sportivi di Sarnano o il ristorante pub Fronte del Palco di Passo San Ginesio di suo fratello. Due giovani che hanno investito nel loro territorio con attività che si basano sul turismo locale e sulla voglia della gente di vivere i territori in cui sono ubicati.

Queste persone non possono essere lasciate sole e vanno pensate iniziative razionali e fattibili per far circolare persone nei territori spopolati dell’entroterra: ad esempio pulman gratuiti dalla costa che portino gli ex residenti o anche gli abitanti delle zone costiere direttamente nei luoghi colpiti dal terremoto per degustare specialità, acquistare prodotti di vestiario, oggettistica soprattutto in vista del Natale.

Un turismo solidale fatto sui luoghi del terremoto e vicini ai commercianti, artigiani ed imprese del territorio.

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