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Tardella dopo la sconfitta con il Pordenone: "Pronta a vendere, ma solo a soggetti affidabili"

Tardella dopo la sconfitta con il Pordenone: "Pronta a vendere, ma solo a soggetti affidabili"

Dopo la sconfitta interna per 4 a 2 con il Pordenone, a Macerata in sala stampa si è parlato della partita ma anche di quanto successo in settimana, con il duro comunicato della Curva Just.

Presidente Maria Francesca Tardella, si poteva fare di più con il Pordenone?

“Il valore del Pordenone lo conoscevo, so che è un’ottima squadra e che davanti è devastante. In difesa non mi sono sembrati pronti e irresistibili. Ho avuto l’impressione che il 2 a 2 potesse cambiare l’inerzia della partita, non è andata così. Purtroppo abbiamo preso quattro gol su altrettante palle inattive, il che mi preoccupa e non poco. Mi sarei aspettato di vedere in campo Palmieri fin dall’inizio, mi auguro e spero che si comprenda il nostro intento che è quello di salvarci e produrre giovani”.

Quanto sono vere le voci sul cambio di proprietà. C’erano dei personaggi di Pisa in tribuna ad assistere alla partita.

“E’ evidente che quando una curva fa un comunicato come quello che è stato fatto bisogna prenderne atto, è un’opinione che rispetto. Se dovessi guardare al mio passato e al mio presente penso di poter dire di essere stato il presidente più vincente della storia della Maceratese. E’ innegabile che l’avvocato Giancarlo Nascimbeni abbia l’incarico di vendere la proprietà della Maceratese. Se e quando queste proposte che ci sono state fatte da più parti si concretizzeranno, io sarò felice di vendere. Ho sentito anche tante fandonie che tendono a destabilizzare l’ambiente, che invece va supportato, soprattutto la squadra”.

Il comunicato della curva Just non riconosce appieno i meriti della presidente, si parla di fortuna.

“Se io avessi fatto sei anni sempre con gli stessi personaggi, gli stessi allenatori, gli stessi direttori sportivi, gli stessi giocatori, allora forse si poteva parlare di fortuna. Chi è fortunato per sei anni deve essere un padre eterno, trovate voi un aggettivo diverso. Penso di aver avuto il coraggio di fare scelte anche ardite, di aver lanciato nel panorama allenatori come Magi e Bucchi. Apro una parentesi, io sento di aver perso lo scorso campionato, quando siamo arrivati terzi. Mi sono assunta sempre responsabilità che mi sono pesate sempre di fronte alla città, ai tifosi e alla stessa società. Oltre alla fortuna penso che ci sia anche un po’ di competenza da parte mia”.

Quale è l’auspicio migliore per la Maceratese e la presidente Tardella?  

“Non lo so. Ci ho messo l’anima in tutta questa vicenda. Ho preso una società che giocava in Eccellenza e stava retrocedendo in Promozione. Era una società allo sbando, mi è stato detto che l’ho presa a zero euro. Ci mancava solo che la pagavo pure. Fra i tanti difetti che mi riconosco, non c’è quello di essere un idiota. Il mio futuro è con la Maceratese, penso che sarà un futuro con la Maceratese, perché amo la Maceratese. Spero di avere un futuro più sereno rispetto al passato. Ho fatto fronte a tutte le incombenze economiche, non mi voglio trovare in difficoltà. Se e quando dovessero arrivare degli acquirenti che abbiano le caratteristiche giuste per comprare questa società, continuerò a seguire la squadra. Dico chiaramente che è incaricato l’avvocato Giancarlo Nascimbeni, il giorno che mi chiamerà andrò da lui. Non faccio trattative personali”.

Il requisito dei possibili acquirenti quale deve essere?   

“L’affidabilità è dovuta. Sapete che sono un consigliere di Lega, la prima cosa che devi dare in Lega sono i requisiti di onorabilità. E’ da escludere che possa venire che so, Al Capone. Non me lo auguro io, non lo auguro alla Maceratese. Caso mai avesse anche i requisiti di solvibilità, sono altrettanto importanti”.

Presidente, dice che il suo futuro è con la Maceratese, ma se vende?

“Chiunque volesse comprare, dato che sento addosso delle competenze da tanto tempo, penso che quando arriverà avrà bisogno della mia persona, della mia organizzazione, delle persone che mi ruotano attorno. L’organizzazione della Maceratese non è così semplice. Noi ci siamo sentiti dire il 15 settembre che Fifa Security, pur essendo stata pagata nei termini dovuti, che avevano deciso autonomamente di non svolgere più il servizio d’ordine allo stadio. Abbiamo avuto pochissimi giorni per risolvere il problema, ciò nonostante la partita con il Pordenone è stata fatta a porte aperte. Non è stato facile, ci sono state difficoltà. Oggi sono partite cinque squadre delle giovanili. E’ vero che questo lavoro non si vede o si vede meno, però c’è”.

Preferirebbe una proprietà che possa affiancare Maria Francesca Tardella?

“C’è un particolare che non deve sfuggire, io ad oggi sono un consigliere di Lega, questa mia posizione mi pone in un piano privilegiato. Sono il referente per l’Italia centrale. Mi metto a disposizione, mi piace stare in questo mondo. Ci voglio stare con più serenità se fosse possibile. Sono a disposizione. Se poi arriva qualcuno che vuole andare avanti da solo, arrivederci e grazie. Ha tutto il diritto di farlo, ci mancherebbe altro”.

Questo infine il pensiero dell’allenatore Federico Giunti sulla partita persa con il Pordenone (la Maceratese è ancora alla ricerca della prima vittoria).

“I punti contano, prima si incamerano, meglio è. L’allenatore fa fatica a valutare un risultato di una partita che ci ha visto giocare alla pari per lunghi tratti con un avversario di spessore. A fine partita ho fatto i complimenti a Tedino perché è una squadra costruita bene. La Maceratese ha fatto la partita che doveva fare. Il mio rammarico è che dopo l’1 a 0 dovevamo avere la forza di lottare sulle palle che ci potevano mettere in difficoltà. Avevamo meno centimetri rispetto a loro ed eravamo inferiori anche a livello di esperienza. L’inerzia della partita dopo il 2 a 2 sembrava a nostro favore. Ero convinto che potevamo portarla a casa. I calci piazzati oggi sono stati il nostro tallone d’Achille. Rimbocchiamoci le mani, ai ragazzi ho detto di stare tranquilli, la partita vera è quella con il Fano sabato prossimo. Lavoreremo sugli errori. Mi spiace che il gol di Ventola non sia servito a portare punti a casa”.

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