Macerata - Fedora e Francesca, il volto femminile dell’Arma: "Mai sottovalutare il primo gesto violento"
Varie
25/11/2025 11:50

Macerata - Fedora e Francesca, il volto femminile dell’Arma: "Mai sottovalutare il primo gesto violento"

Nel silenzio di una caserma che si anima presto al mattino, il lavoro delle donne dell'Arma dei carabinieri che ogni giorno si occupano di violenza di genere non è fatto solo di procedure, ma di sguardi, parole, ascolto. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, abbiamo incontrato due di loro, in servizio presso il Comando Provinciale Carabinieri di Macerata, per capire meglio cosa significhi operare in prima linea contro uno dei fenomeni più complessi e dolorosi della nostra società Ne parliamo con il Maresciallo Maggiore Fedora Oppido, Comandante del Nucleo Comando della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche e con il Maresciallo Ordinario Francesca Nuzzi, addetta alla Stazione Carabinieri di Recanati. Il Maresciallo Maggiore Fedora Oppido è sposata e mamma di due bambini di 3 e 6 anni. Dopo aver completato il suo percorso di studi presso la Scuola Allievi Marescialli di Firenze, ha prestato servizio in Calabria, poi in Lombardia, nell’ambito di reparti investigativi, quindi, a Roma, in un reparto interforze che opera in ambito internazionale e, dal 2013, è rientrata nella sua regione di origine, le Marche. Proprio nella sua terra ha avuto la possibilità di essere impiegata dapprima in un reparto a diretto contatto con i cittadini, la Stazione Carabinieri del bellissimo comune di Cingoli, dove ha avuto modo di poter affrontare la quotidianità di una comunità viva e dinamica, tuttavia, non estranea a problematiche connesse alla violenza di genere. Ha vissuto, poi, un’esperienza altrettanto significativa presso il Comando Provinciale di Fermo, dove è stata referente per la rete di contrasto alla violenza di genere, partecipando a numerosi incontri con altre Forze di Polizia ed Enti locali, finalizzati a creare un fronte comune e coordinato per la gestione degli episodi connessi alla violenza sotto ogni suo profilo. Da due anni è Comandante del Nucleo Comando della Compagnia di Civitanova Marche ma, anche nel nuovo incarico, continua a seguire con interesse e partecipazione le iniziative promosse in favore delle vittime vulnerabili, cercando di fornire il massimo supporto ai colleghi impiegati sul campo e promuovendo incontri presso enti esterni, le scuole in primis, finalizzati alla diffusione della cultura della legalità e, in essa, quella della lotta alla violenza contro le donne. - Mar. Magg. Oppido, quello della violenza di genere è un fenomeno attuale che si ripete con preoccupante frequenza. Quali sono gli strumenti che, secondo la sua esperienza professionale, sarebbe opportuno adottare per prevenirlo e contrastarlo efficacemente? "Il fenomeno della violenza di genere comprende un orizzonte molto ampio che, dalle molestie, ai maltrattamenti, sino alle privazioni economiche ed alle dinamiche di potere e ricatto, culmina nei femminicidi e negli episodi più cruenti di cui ai noti fatti di cronaca. Nonostante sia difficile stabilire quali siano gli strumenti più idonei per contrastare questo fenomeno, ritengo che monitorare e non sottovalutare tutti questi "reati spia" che precedono e fanno da apripista agli episodi più gravi, possa rivelarsi una strategia valida, se valutati in stretta correlazione ai "fattori di rischio" sottesi ad ogni singola situazione, come, ad esempio, l’abuso di alcol o di sostanze stupefacenti o contesti di isolamento e disuguaglianza.  Allo stesso tempo è assolutamente necessaria una strategia a lungo termine che coinvolga tutte le Istituzioni, con interventi formativi e di sensibilizzazione su questo tema. E’ necessario interessare tutte le fasce di età e coinvolgere tutte le agenzie educative, affinché si formi una nuova cultura della legalità che abitui i giovani a un approccio sano e rispettoso alle relazioni affettive, libero da dinamiche di discriminazione e denigrazione".              - Mar. Magg. Oppido, quali sono, in concreto, i campanelli di allarme che le potenziali vittime possono cogliere? "La violenza ha diverse forme e si manifesta talora con modalità del tutto subdole e spesso si nasconde dietro convincimenti e pregiudizi culturali. E’ necessario cambiare il modo in cui si percepisce la violenza poiché questo fenomeno non è un’emergenza estemporanea, ma è un problema strutturale e duraturo nella nostra società. In tal senso, ogni comportamento che possa essere ricondotto a indifferenza, ricatto, controllo, gelosia, senso di colpa, isolamento o manipolazione deve esser valutato quale segno d’allerta ed è necessario saperlo riconoscere come tale, per capire se si sta vivendo un rapporto sano oppure si è intrappolati in una relazione tossica. Se da un lato è compito dei professionisti del settore cogliere quei segnali anticipatori nascosti dietro ai "reati spia" denunciati dalle vittime inconsapevoli, allo stesso tempo, nessun cittadino dovrebbe voltarsi dall’altra parte quando, direttamente o indirettamente, si trovi ad affrontare un campanello d’allarme che coinvolga se stesso o chi gli sta accanto. Bisogna creare una rete intorno alle persone più vulnerabili e non aver paura di chiedere aiuto e rivolgersi alle Forze dell’Ordine, proprio per essere vicini a coloro che da soli non ce la fanno. Le porte delle nostre stazioni carabinieri sono sempre aperte e vi si potranno trovare professionisti seri e competenti, pronti ad ascoltare e ad assistere chi ne ha bisogno". Il Mar. Ord. Francesca Nuzzi ha 32 anni ed è originaria della provincia di Foggia. Da luglio 2025 è sottufficiale in sottordine presso la Stazione Carabinieri di Recanati, una comunità che le permette, nonostante la modesta vastità del territorio, di rapportarsi con un buon numero di cittadini i quali, per esigenze disparate, abbisognano di aiuto. Il suo obiettivo principale è quello di rispondere ad ogni esigenza, con prontezza, determinazione e comprensione, così che ogni persona, ogni cittadino, si senta costantemente accompagnato nei momenti di maggiore difficoltà.   - Quando una donna dovrebbe chiedere aiuto e a chi dovrebbe rivolgersi? "Ogni donna, che sia o meno vittima di violenza, ha la possibilità di rivolgersi a noi, Arma dei Carabinieri, in ogni genere di contesto, che sia esso attinente ad un reato come quello rientrante nella categoria del “codice rosso”, o che sia anche soltanto per un semplice consiglio, legato magari ad una situazione di difficoltà emotiva nella quale versa, od ancora ad una qualunque situazione disagevole che possa ingenerare timore o preoccupazione, o ansia. Nel caso in cui una donna fosse vittima di violenza, fisica o psichica, è fondamentale che la stessa non vaghi nel buio, che non abbia la sensazione di non poter essere compresa da nessuno, ma che si lasci seguire, supportare ed anche, per certi versi, consolare. L’ausilio dell’Arma dei Carabinieri non si limita difatti ad un mero accertamento giuridico, dunque i Carabinieri non espletano semplicemente le "indagini", ma ascoltano, cercano di comprendere, prospettano soluzioni e forniscono un supporto umano necessario a far sì che si crei un rapporto di fiducia tale che la vittima di violenza si senta a casa, in famiglia, e mai sola. Il nostro compito è quello di esserci, il nostro obiettivo è quello di porre un rimedio, se possibile, alla “paura”, che è facile avere in contesti di questo tipo".  - Mar. Ord. Nuzzi, qual è il momento in cui la presunta vittima non può più rimandare? "Ritengo che non si possa più rimandare quando la presunta vittima arriva alla piena ed assoluta consapevolezza di non essere più al sicuro, di non essere più sé stessa nella propria quotidianità, nel proprio stile di vita, nella delineazione dei propri obiettivi futuri, non può e non deve più rimandare quando al primo eventuale gesto violento, ne consegue una serie di "scuse" e di "giustificazioni" che non vogliono dire "amare", ma “possedere”, convincere che non accadrà mai più. La donna non deve tornare indietro ma deve andare avanti, senza mai voltarsi, quando le sue parole diventano dolore, umiliazione, frustrazione, vergogna; lei deve riuscire a vedere il sole, anche dopo un’impetuosa tempesta". - Mar. Ord. Nuzzi, cosa succede dopo la denuncia? "Prima della denuncia è importante accogliere la vittima di violenza nel modo migliore possibile, dandole l’opportunità di “vincere” la vergogna e l’insicurezza che spesso si provano, dandole l’opportunità di raccontare la sua storia in completa serenità, ecco perché l’ascolto avviene in locali dedicati, ove è possibile far sentire la vittima al sicuro. La denuncia è la fase sicuramente più delicata, quella dove la vittima pensa al dopo, al come affrontare tutto ed al con chi affrontare tutto, e le verranno dunque chiarite tutte le fasi successive, assicurandole ausilio in ogni istante ed illustrandole la possibilità di contattare ad esempio strutture protette, i cui obiettivi sono quelli di fornire un ambiente sicuro e confortevole, oltre che assicurare una quotidianità serena e stimolante. La fase della denuncia è sicuramente quella più complicata, ma è certamente la prima strada coraggiosa, e necessaria, che la vittima deve intraprendere per ritrovare sé stessa, per trasformare il suo dolore in forza e tornare, finalmente, a vivere".  - Mar. Ord. Nuzzi, esiste un modo adeguato per comportarsi con una vittima di violenza? "È importante a mio avviso non perdere mai il contatto visivo con la vittima, la quale durante il suo racconto proverà sicuramente rabbia, vergogna, penitenza, auto deprecazione, tutte emozioni che si possono cogliere solo guardando la vittima negli occhi. Gli occhi, spesso, esprimono sentimenti che le parole non riescono a comunicare. Una donna che subisce abusi è una donna che si sente svalutata e ferita, ed il nostro compito è quello di farla sentire ascoltata e 'guardata', e non semplicemente 'vista'. A volte alle donne manca il coraggio di denunciare per il timore delle conseguenze, il nostro obiettivo, la nostra battaglia, il nostro traguardo, è quello di infondere coraggio, forza, convinzione, è quello di far capire ad ogni donna che l’amore non è dolore e sofferenza, ma è speranza e luce".  Tra emergenze, ascolto e delicatezza, queste Donne Carabinieri rappresentano ogni giorno una presenza concreta accanto alle donne che trovano il coraggio di rompere il silenzio. La loro voce è un invito alla consapevolezza e alla responsabilità: la violenza di genere si combatte insieme, con competenza, empatia e una rete che sostiene, protegge e non giudica.

Macerata - Fedora e Francesca, il volto femminile dell’Arma: "Mai sottovalutare il primo gesto violento"

Macerata - Fedora e Francesca, il volto femminile dell’Arma: "Mai sottovalutare il primo gesto violento"
25/11/2025 11:50

Nel silenzio di una caserma che si anima presto al mattino, il lavoro delle donne dell'Arma dei carabinieri che ogni giorno si occupano di violenza di genere non è fatto solo di procedure, ma di sguardi, parole, ascolto. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, abbiamo incontrato due di loro, in servizio presso il Comando Provinciale Carabinieri di Macerata, per capire meglio cosa significhi operare in prima linea contro uno dei fenomeni più complessi e dolorosi della nostra società Ne parliamo con il Maresciallo Maggiore Fedora Oppido, Comandante del Nucleo Comando della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche e con il Maresciallo Ordinario Francesca Nuzzi, addetta alla Stazione Carabinieri di Recanati. Il Maresciallo Maggiore Fedora Oppido è sposata e mamma di due bambini di 3 e 6 anni. Dopo aver completato il suo percorso di studi presso la Scuola Allievi Marescialli di Firenze, ha prestato servizio in Calabria, poi in Lombardia, nell’ambito di reparti investigativi, quindi, a Roma, in un reparto interforze che opera in ambito internazionale e, dal 2013, è rientrata nella sua regione di origine, le Marche. Proprio nella sua terra ha avuto la possibilità di essere impiegata dapprima in un reparto a diretto contatto con i cittadini, la Stazione Carabinieri del bellissimo comune di Cingoli, dove ha avuto modo di poter affrontare la quotidianità di una comunità viva e dinamica, tuttavia, non estranea a problematiche connesse alla violenza di genere. Ha vissuto, poi, un’esperienza altrettanto significativa presso il Comando Provinciale di Fermo, dove è stata referente per la rete di contrasto alla violenza di genere, partecipando a numerosi incontri con altre Forze di Polizia ed Enti locali, finalizzati a creare un fronte comune e coordinato per la gestione degli episodi connessi alla violenza sotto ogni suo profilo. Da due anni è Comandante del Nucleo Comando della Compagnia di Civitanova Marche ma, anche nel nuovo incarico, continua a seguire con interesse e partecipazione le iniziative promosse in favore delle vittime vulnerabili, cercando di fornire il massimo supporto ai colleghi impiegati sul campo e promuovendo incontri presso enti esterni, le scuole in primis, finalizzati alla diffusione della cultura della legalità e, in essa, quella della lotta alla violenza contro le donne. - Mar. Magg. Oppido, quello della violenza di genere è un fenomeno attuale che si ripete con preoccupante frequenza. Quali sono gli strumenti che, secondo la sua esperienza professionale, sarebbe opportuno adottare per prevenirlo e contrastarlo efficacemente? "Il fenomeno della violenza di genere comprende un orizzonte molto ampio che, dalle molestie, ai maltrattamenti, sino alle privazioni economiche ed alle dinamiche di potere e ricatto, culmina nei femminicidi e negli episodi più cruenti di cui ai noti fatti di cronaca. Nonostante sia difficile stabilire quali siano gli strumenti più idonei per contrastare questo fenomeno, ritengo che monitorare e non sottovalutare tutti questi "reati spia" che precedono e fanno da apripista agli episodi più gravi, possa rivelarsi una strategia valida, se valutati in stretta correlazione ai "fattori di rischio" sottesi ad ogni singola situazione, come, ad esempio, l’abuso di alcol o di sostanze stupefacenti o contesti di isolamento e disuguaglianza.  Allo stesso tempo è assolutamente necessaria una strategia a lungo termine che coinvolga tutte le Istituzioni, con interventi formativi e di sensibilizzazione su questo tema. E’ necessario interessare tutte le fasce di età e coinvolgere tutte le agenzie educative, affinché si formi una nuova cultura della legalità che abitui i giovani a un approccio sano e rispettoso alle relazioni affettive, libero da dinamiche di discriminazione e denigrazione".              - Mar. Magg. Oppido, quali sono, in concreto, i campanelli di allarme che le potenziali vittime possono cogliere? "La violenza ha diverse forme e si manifesta talora con modalità del tutto subdole e spesso si nasconde dietro convincimenti e pregiudizi culturali. E’ necessario cambiare il modo in cui si percepisce la violenza poiché questo fenomeno non è un’emergenza estemporanea, ma è un problema strutturale e duraturo nella nostra società. In tal senso, ogni comportamento che possa essere ricondotto a indifferenza, ricatto, controllo, gelosia, senso di colpa, isolamento o manipolazione deve esser valutato quale segno d’allerta ed è necessario saperlo riconoscere come tale, per capire se si sta vivendo un rapporto sano oppure si è intrappolati in una relazione tossica. Se da un lato è compito dei professionisti del settore cogliere quei segnali anticipatori nascosti dietro ai "reati spia" denunciati dalle vittime inconsapevoli, allo stesso tempo, nessun cittadino dovrebbe voltarsi dall’altra parte quando, direttamente o indirettamente, si trovi ad affrontare un campanello d’allarme che coinvolga se stesso o chi gli sta accanto. Bisogna creare una rete intorno alle persone più vulnerabili e non aver paura di chiedere aiuto e rivolgersi alle Forze dell’Ordine, proprio per essere vicini a coloro che da soli non ce la fanno. Le porte delle nostre stazioni carabinieri sono sempre aperte e vi si potranno trovare professionisti seri e competenti, pronti ad ascoltare e ad assistere chi ne ha bisogno". Il Mar. Ord. Francesca Nuzzi ha 32 anni ed è originaria della provincia di Foggia. Da luglio 2025 è sottufficiale in sottordine presso la Stazione Carabinieri di Recanati, una comunità che le permette, nonostante la modesta vastità del territorio, di rapportarsi con un buon numero di cittadini i quali, per esigenze disparate, abbisognano di aiuto. Il suo obiettivo principale è quello di rispondere ad ogni esigenza, con prontezza, determinazione e comprensione, così che ogni persona, ogni cittadino, si senta costantemente accompagnato nei momenti di maggiore difficoltà.   - Quando una donna dovrebbe chiedere aiuto e a chi dovrebbe rivolgersi? "Ogni donna, che sia o meno vittima di violenza, ha la possibilità di rivolgersi a noi, Arma dei Carabinieri, in ogni genere di contesto, che sia esso attinente ad un reato come quello rientrante nella categoria del “codice rosso”, o che sia anche soltanto per un semplice consiglio, legato magari ad una situazione di difficoltà emotiva nella quale versa, od ancora ad una qualunque situazione disagevole che possa ingenerare timore o preoccupazione, o ansia. Nel caso in cui una donna fosse vittima di violenza, fisica o psichica, è fondamentale che la stessa non vaghi nel buio, che non abbia la sensazione di non poter essere compresa da nessuno, ma che si lasci seguire, supportare ed anche, per certi versi, consolare. L’ausilio dell’Arma dei Carabinieri non si limita difatti ad un mero accertamento giuridico, dunque i Carabinieri non espletano semplicemente le "indagini", ma ascoltano, cercano di comprendere, prospettano soluzioni e forniscono un supporto umano necessario a far sì che si crei un rapporto di fiducia tale che la vittima di violenza si senta a casa, in famiglia, e mai sola. Il nostro compito è quello di esserci, il nostro obiettivo è quello di porre un rimedio, se possibile, alla “paura”, che è facile avere in contesti di questo tipo".  - Mar. Ord. Nuzzi, qual è il momento in cui la presunta vittima non può più rimandare? "Ritengo che non si possa più rimandare quando la presunta vittima arriva alla piena ed assoluta consapevolezza di non essere più al sicuro, di non essere più sé stessa nella propria quotidianità, nel proprio stile di vita, nella delineazione dei propri obiettivi futuri, non può e non deve più rimandare quando al primo eventuale gesto violento, ne consegue una serie di "scuse" e di "giustificazioni" che non vogliono dire "amare", ma “possedere”, convincere che non accadrà mai più. La donna non deve tornare indietro ma deve andare avanti, senza mai voltarsi, quando le sue parole diventano dolore, umiliazione, frustrazione, vergogna; lei deve riuscire a vedere il sole, anche dopo un’impetuosa tempesta". - Mar. Ord. Nuzzi, cosa succede dopo la denuncia? "Prima della denuncia è importante accogliere la vittima di violenza nel modo migliore possibile, dandole l’opportunità di “vincere” la vergogna e l’insicurezza che spesso si provano, dandole l’opportunità di raccontare la sua storia in completa serenità, ecco perché l’ascolto avviene in locali dedicati, ove è possibile far sentire la vittima al sicuro. La denuncia è la fase sicuramente più delicata, quella dove la vittima pensa al dopo, al come affrontare tutto ed al con chi affrontare tutto, e le verranno dunque chiarite tutte le fasi successive, assicurandole ausilio in ogni istante ed illustrandole la possibilità di contattare ad esempio strutture protette, i cui obiettivi sono quelli di fornire un ambiente sicuro e confortevole, oltre che assicurare una quotidianità serena e stimolante. La fase della denuncia è sicuramente quella più complicata, ma è certamente la prima strada coraggiosa, e necessaria, che la vittima deve intraprendere per ritrovare sé stessa, per trasformare il suo dolore in forza e tornare, finalmente, a vivere".  - Mar. Ord. Nuzzi, esiste un modo adeguato per comportarsi con una vittima di violenza? "È importante a mio avviso non perdere mai il contatto visivo con la vittima, la quale durante il suo racconto proverà sicuramente rabbia, vergogna, penitenza, auto deprecazione, tutte emozioni che si possono cogliere solo guardando la vittima negli occhi. Gli occhi, spesso, esprimono sentimenti che le parole non riescono a comunicare. Una donna che subisce abusi è una donna che si sente svalutata e ferita, ed il nostro compito è quello di farla sentire ascoltata e 'guardata', e non semplicemente 'vista'. A volte alle donne manca il coraggio di denunciare per il timore delle conseguenze, il nostro obiettivo, la nostra battaglia, il nostro traguardo, è quello di infondere coraggio, forza, convinzione, è quello di far capire ad ogni donna che l’amore non è dolore e sofferenza, ma è speranza e luce".  Tra emergenze, ascolto e delicatezza, queste Donne Carabinieri rappresentano ogni giorno una presenza concreta accanto alle donne che trovano il coraggio di rompere il silenzio. La loro voce è un invito alla consapevolezza e alla responsabilità: la violenza di genere si combatte insieme, con competenza, empatia e una rete che sostiene, protegge e non giudica.

Cronaca

Macerata, auto rimane in bilico su un cordolo in viale Puccinotti

Macerata, auto rimane in bilico su un cordolo in viale Puccinotti

25/11/2025 14:30

Nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 14:00, un’auto è rimasta in bilico su un cordolo in viale Puccinotti, a Macerata, dopo aver perso aderenza all’altezza di una curva, probabilmente a causa dell’asfalto reso scivoloso dalla pioggia caduta per tutta la mattina. Il veicolo si è fermato precariamente sul cordolo del marciapiede, poco distante dalla ringhiera verde che delimita il camminamento, senza fortunatamente provocare danni a passanti o altri veicoli. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale, che hanno effettuato i rilievi per accertare la dinamica dell’incidente, mentre la gestione della viabilità è stata affidata agli agenti della Polizia di Stato, per garantire sicurezza e fluidità del traffico nella zona. Pochi minuti più tardi, in via Donato Bramante, c'è stato un altro sinistro che ha coinvolto l'auto condotta da una donna di 50 anni: leggi qui la notizia. 

Monte San Giusto, gravi irregolarità in un cantiere: ditta sospesa e denunce

Monte San Giusto, gravi irregolarità in un cantiere: ditta sospesa e denunce

25/11/2025 11:23

Negli ultimi giorni i carabinieri della Stazione di Monte San Giusto hanno effettuato una serie di controlli mirati nei cantieri edili del territorio, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le ispezioni sono state svolte insieme ai tecnici del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'azienda sanitaria territoriale di Macerata. Durante la verifica di un immobile residenziale in ristrutturazione, i militari hanno accertato diverse irregolarità: opere realizzate senza autorizzazione edilizia, gravi carenze igienico-sanitarie e violazioni significative delle norme sulla sicurezza da parte della ditta impegnata nei lavori. A seguito degli accertamenti, i carabinieri hanno deferito in stato di libertà alla Procura di Macerata il titolare dell'impresa, un ingegnere 56enne di origini napoletane residente nel Fermano, e il locatario dell’immobile, un 43enne di origini pachistane. Contestualmente, è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale della ditta, con ammende e sanzioni superiori ai mille euro. L’attività ispettiva ha inoltre portato l'ufficio urbanistica del comune di Monte San Giusto a emettere un'ordinanza di sgombero nei confronti di cinque cittadini pachistani che dimoravano, a vario titolo, all’interno dell’edificio controllato. Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni per garantire la sicurezza nei cantieri e la regolarità degli interventi edilizi sul territorio.

Attualità

Contro la violenza di genere non c'è solo la strada: la polizia in cattedra tra codice rosso e pericoli del cyberbullismo

Contro la violenza di genere non c'è solo la strada: la polizia in cattedra tra codice rosso e pericoli del cyberbullismo

25/11/2025 18:51

È stata una giornata di intenso impegno per la Polizia di Stato quella dedicata al 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Le forze dell'ordine hanno incontrato gli studenti delle scuole superiori di Macerata e Camerino, portando la propria esperienza operativa e professionale per sensibilizzare le nuove generazioni. All'Istituto Agrario G. Garibaldi di Macerata,  Patrizia Peroni, dirigente della Divisione Anticrimine della questura, ha incontrato le classi quinte. Al suo fianco l'Ispettore Claudio Tarulli, responsabile della Sezione Operativa Polizia Cibernetica, reparto cruciale per contrastare la violenza di genere diffusa su social e rete. Dopo la proiezione del film Mia, si è aperto un dibattito molto partecipato con i ragazzi. Il confronto si è concentrato sugli stereotipi che sono spesso all'origine della violenza, fornendo preziosi consigli da parte degli esperti della Polizia di Stato. Contemporaneamente a Camerino, Anna Moffa, dirigente della Squadra Mobile della questura di Macerata, ha accolto l'invito del Consultorio dell'AST, incontrando i giovani dei licei della città camerte. La dottoressa Moffa ha fornito il proprio contributo professionale e operativo sui temi legati alla Giornata Internazionale. Durante entrambi gli incontri, l'attenzione è stata focalizzata sugli strumenti di tutela a disposizione della "rete" per la prevenzione e il contrasto della violenza. Sono state fornite informazioni dettagliate ai giovani sul Codice Rosa (protocolli sanitari), sull'attivazione delle forze dell'ordine e sulla legislazione in vigore, spiegando in particolare il Codice Rosso con gli strumenti dell'ammonimento del Questore e della denuncia. L'attività rientra nella campagna nazionale “Questo non è amore”, che la Polizia di Stato promuove ogni anno su tutto il territorio. L'impegno è stato veicolato anche grazie alla collaborazione della redazione Multiradio di Tolentino, che ha fornito indicazioni sul canale radiofonico.

Recanati, partiti i lavori di riqualificazione dei marciapiedi: interventi per 40mia euro

Recanati, partiti i lavori di riqualificazione dei marciapiedi: interventi per 40mia euro

25/11/2025 15:39

Ha preso il via a Recanati il piano di interventi di manutenzione straordinaria, riqualificazione, decoro ed opere di abbattimento delle barriere architettoniche sui marciapiedi comunali, fortemente voluto dall’Amministrazione Pepa e avviato dall’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Bartomeoli. Il termine dei lavori, partiti da alcuni giorni, è previsto entro le festività natalizie. Sono circa dieci i punti di transito pedonale in lavorazione in tutto il territorio comunale, distribuiti nei quartieri, nelle frazioni e a ridosso del centro storico. Nello specifico, le località interessate dagli interventi ai marciapiedi sono viale Matteotti, Fonti San Lorenzo, Villa Teresa, quartiere Castelnuovo, rione Mercato e la frazione di Sambucheto. L’investimento complessivo, per questo progetto approvato con Delibera di Giunta nel maggio scorso, ammonta a circa 40mila euro. L’Amministrazione, durante la fase progettuale degli interventi, ha raccolto le segnalazioni dei cittadini, anche grazie al fattivo contributo del consigliere comunale Nicoletta Marzioli. Attraverso questa forma di partecipazione diretta della cittadinanza, l’Ufficio tecnico comunale ha stilato una mappatura delle maggiori criticità da risolvere, tra cui sono infine state individuate le priorità d’intervento.

Politica

Marche, voto netto contro il riconoscimento della Palestina. Bocciate in Consiglio mozioni della minoranza

Marche, voto netto contro il riconoscimento della Palestina. Bocciate in Consiglio mozioni della minoranza

25/11/2025 18:05

 Il Consiglio regionale delle Marche ha bocciato oggi le mozioni abbinate presentate dalle minoranze (Pd, Avs e M5s) che chiedevano il riconoscimento dello Stato di Palestina. Dopo un dibattito durato oltre un'ora nell'Assemblea legislativa ad Ancona, l'Aula si è espressa con una netta maggioranza: 16 voti contrari della maggioranza di Centrodestra e 9 favorevoli dell'opposizione. Non si è registrato nessun astenuto. Le mozioni erano state presentate dai consiglieri Maurizio Mangialardi (Pd), Andrea Nobili (Avs) e Marta Ruggeri (M5s). Al termine della votazione, il consigliere Maurizio Mangialardi ha espresso profondo rammarico per l'esito: "La destra ha scelto di negare questo riconoscimento umiliando un popolo martoriato, che subisce da decenni una intollerabile occupazione militare." Mangialardi ha aggiunto che la decisione non sarebbe "in linea con la tradizione della nostra Regione, che negli anni sempre in prima linea nell'impegno per la pace e per l'autodeterminazione e la libertà dei popoli". Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea Putzu, ha difeso la scelta della maggioranza, accusando l'opposizione di preferire posizioni di principio: "La sinistra preferisce le piazze ideologiche, noi lavoriamo per la pace e la sicurezza". Putzu ha spiegato che la maggioranza aveva proposto una risoluzione alternativa, "che ricalcava quella approvata dal parlamento il 2 ottobre 2025, in linea con la posizione del Governo Meloni". Tale linea politica, ha ribadito Putzu, "difende il diritto di Israele alla propria sicurezza, denunciando la brutalità di Hamas e, allo stesso tempo, lavorando per una prospettiva politica stabile, basata sulla soluzione dei due Stati e sul rafforzamento dell'Autorità nazionale palestinese".  

Civici Marche cresce in provincia di Macerata: ufficiale l'ingresso di Paolo Pacetti

Civici Marche cresce in provincia di Macerata: ufficiale l'ingresso di Paolo Pacetti

25/11/2025 12:00

Cresce ancora la rappresentanza dei Civici Marche in provincia di Macerata. Il nuovo ingresso nel movimento politico che annovera tra le sue fila il vicepresidente del Consiglio Regionale Giacomo Rossi, potrà ora contare sull'esperienza e la determinazione di Paolo Pacetti di Montecassiano, comune dove nelle recenti elezioni regionali Civici Marche ha ottenuto un più che dignitoso 3.03%.   "Pacetti è un punto di riferimento nel territorio con il movimento cittadino Montecassiano Libera Voce di cui è il portavoce nonché presidente. Negli ultimi anni si è fatto carico di esporre, individuare e proporre soluzioni su tematiche molto importanti come, ad esempio, la complessa vicenda della Fornace Smorlesi", afferma soddisfatto il presidente dei Civici Marche, Matteo Pompei.   "Non sono un politico ma sono solo un semplice operaio - dichiara con umiltà Pacetti - ma il progetto di un movimento civico radicato in tutta la Regione mi ha dato quell'entusiasmo per provare a dare, in maniera fattiva, il mio contributo alla realtà di Montecassiano e del suo territorio". "Montecassiano merita di più - conclude Pacetti - e con esso tutti i montecassianesi che mi hanno adottato, non essendo io natio del posto, ma che mi hanno sempre rispettato apprezzando il mio impegno per la comunità".

Sanità

"Violenza sulle donne in aumento nel Maceratese: più 211 casi in un anno". L'Ast in campo per la prevenzione

"Violenza sulle donne in aumento nel Maceratese: più 211 casi in un anno". L'Ast in campo per la prevenzione

25/11/2025 16:35

L’Ast di Macerata ha ricordato stamattina la giornata internazionale contro la violenza sulle donne con un’iniziativa in ospedale a Civitanova e il convegno promosso dal Consultorio montano in collaborazione con il Comune di Camerino e rivolto alle ultime classi dell’Istituto di Istruzione Superiore Varano-Antinori. “L’Ast di Macerata attraverso le attività di cura e di prevenzione realizzate dai distretti e dai Dipartimenti territoriali è aperta alle richieste della popolazione, in modo particolare alle esigenze dei giovani – ha esordito il neo direttore Socio Sanitario Massimiliano Cannas. Questo incontro nelle scuole vuole sensibilizzare le giovani generazioni perché ognuno di noi può segnalare episodi  di violenza e riconoscere i segnali inespressi per prevenire un fenomeno che secondo i dati Istat è in aumento”. “Ringraziamo l’Ast e il Consultorio di Camerino per averci donato simbolicamente una panchina rossa. La panchina rappresenta il luogo della riflessione, della meditazione che ci fa a comprendere l’importanza di essere solidali con gli altri, soprattutto attraverso l’ascolto, e di quanto sia fondamentale fare rete attraverso la scuola, la famiglia, il consultorio, l’ospedale, le forze dell’ordine per prevenire ogni forma di violenza. – ha esordito il preside professor Francesco Rosati davanti ad un’Aula magna gremita di studenti in ascolto. Tra i relatori la coordinatrice ostetrica Maria Teresa Gervasio che ha illustrato il ruolo del Consultorio insieme alle dottoresse Floriana Menga, psicologa, e Vanessa Stefani, sociologa che lavorano all’interno dello Spazio Giovani del Consultorio di Camerino, la dottoressa Maria Sellitti sociologa del Dipartimento di Prevenzione e la dottoressa Marta Tassetti, ginecologa dell’ospedale maceratese, mentre in rappresentanza del Comune di Camerino era presente l’assessora Erika Cervelli. La dottoressa Giorgia Scaloni della Direzione Medica di Macerata ha spiegato l’esistenza del Codice Rosa all’interno dell’Azienda sanitaria maceratese in vigore dal 2017. “Nell’ultimo anno sono stati 340 i casi segnalati nell’Ast rispetto ai 129 casi del 2024, si assiste ad un fenomeno in aumento”- ha spiegato la Scaloni.L’intervento della dottoressa Anna Moffa, dirigente della Squadra mobile della questura di Macerata ha illustrato agli studenti il codice rosso e i reati ivi contemplati, ma anche gli strumenti per denunciare episodi di violenza dall’ammonimento del questore alla denuncia vera e propria, segnalando anche il ruolo importante  di sostegno svolto dai Centri anti violenza. Esiste poi l’App YouPol per segnalare, anche in forma anonima, episodi di bullismo, spaccio di sostanze stupefacenti e anche fenomeni di violenza, dove si possono anche caricare video e foto perché c’è un collegamento diretto con la Centrale Operativa. L’ospedale di Civitanova ha celebrato, invece,  la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne allestendo all’interno dell’area ospedaliera la panchina rossa e collocandovi sopra poesie e pensieri di vari autori con immagini dedicate al tema, per dare voce alle donne e promuovere una cultura del rispetto, dell’ascolto e della non violenza.  

La felicità è una possibilità per tutti o un privilegio riservato a pochi?

La felicità è una possibilità per tutti o un privilegio riservato a pochi?

23/11/2025 11:00

Il tema della felicità è sempre più attuale anche perché stiamo vivendo tempi in cui essere contenti e felici è sempre più difficile, circondati come siamo da storie brutte che rattristano sia la società che gli individui. Cerchiamo di dare un indirizzo dove possiamo trovare la felicità. La buona salute è il bene più grande, il suo valore aggiunto può essere il benessere, la cui espressione trasfigurata è la felicità. Il tema della felicità è vecchio come il mondo, uno di quei concetti impossibili da catalogare e incastonare in schemi precisi e razionali. Tanti sostengono che la felicità non esiste e che è un’illusione irraggiungibile legata ai nostri sogni o alle nostre aspirazioni impossibili. Il paradosso – dicono – è che se talvolta si avvera qualche nostro sogno o qualche nostra aspirazione, non c’è neppure il tempo per essere soddisfatti e felici, perché magari altri sogni ed altre aspirazioni appaiono all’orizzonte. Altre linee di pensiero traducono il concetto di felicità nella possibilità di poter fare tutto quello che ci piace, frutto di un percorso fatto di speculazione intellettiva ed esperienza pratica fino ad arrivare ad uno stato di pace e serenità da godere in pieno, senza condizionamenti. Qualche tempo fa mi è capitato anche di vedere uno “Speciale TG1” dedicato proprio alla felicità che tentava di dimostrare, attraverso degli esempi, che la felicità esiste, che va ricercata in noi stessi e tradotta in comportamenti coraggiosi e definitivi. Uno degli esempi era Padre Pietro, nostro conterraneo, mancato diversi anni fa, ma in tantissimi lo ricordano. Era il frate eremita che sopra le Gole dell’Infernaccio, sui Monti Sibillini, aveva costruito una chiesa con l’aiuto di amici dove viveva da solo in contemplazione della splendida natura e più “vicino a Dio” come lui diceva. Padre Pietro era felice e trasmetteva questo suo stato d’animo a chi andava a trovarlo. Altro esempio elencato da quel reportage televisivo era il guardiano del Duomo di Milano, felice dall’alto delle guglie sopra la città di accudire e sorvegliare uno straordinario patrimonio artistico oltre che simbolo spirituale. E poi anche un manager di successo che ancora giovane aveva abbandonato tutto, carriera e denaro, per andare per mare e scrivere libri. Naturalmente queste storie appassionano, sono molto suggestive, subito viene in mente di seguirne l’esempio, trovare la strada della felicità e percorrerla velocemente. Non c’è motivo di dubitarne: Padre Pietro era felice, il guardiano del Duomo di Milano e il manager pentito anche loro felici, ma quanti possono permettersi il loro percorso? O meglio: quanti hanno la capacità e la possibilità di intravedere quella via della felicità ed intraprenderla? Vuol dire che milioni e milioni di persone non possono essere mai felici? Vivere felici significa sapersi isolare dal mondo, dalle sue dinamiche, dalle sue fatiche, dalle sue miserie e ritrovarsi in uno spazio incontaminato costruito dentro di noi ed avulso da tutto quello che ci circonda? La sofferenza, il dolore, la delusione non sono affatto contemplati nel carnet dell’uomo e della donna che possono essere felici? La forza e l’impegno per superare le difficoltà non sono il presupposto essenziale per sentirsi bene una volta che l’operazione è riuscita? Esiste la felicità senza il dolore? La felicità esiste come status raggiunto e perenne o è il modo di vivere che deve essere felice? Le domande rimarranno senza risposta certa, ma se ognuno di noi cerca di perseguire i suoi ideali, la sua vocazione, con onestà, tolleranza e solidarietà verso gli altri, rispetto verso sé stessi e verso tutti, compresa la natura che ci circonda, molto suscettibile ai nostri comportamenti come dimostrano le tante preoccupazioni del mondo della scienza, forse si imbatterà in sofferenze fisiche e psicologiche di se stesso e di quelli che vivono accanto a lui, ma avrà vissuto una vita vera e degna… felice. Questo deve valere per tutti: per chi si isola in contemplazione sopra un monte, ma anche per la grandissima moltitudine di uomini e donne che ogni giorno lavorano, accudiscono i loro figli e faticano con coraggio e volontà per dare un senso compiuto alla loro vita.

Sport

Maceratese, il treiese Fratini esordisce da titolare a 17 anni: "Il sogno di ogni ragazzo della mia età"

Maceratese, il treiese Fratini esordisce da titolare a 17 anni: "Il sogno di ogni ragazzo della mia età"

25/11/2025 16:00

Chi avrà letto il suo nome in distinta dal primo minuto domenica all'Helvia Recina avrà indubbiamente provato curiosità. Nel giorno in cui Mirco Cirulli, 21enne di Macerata ha celebrato le 100 presenze in biancorosso (leggi qui), un altro giovane promettente del territorio ha collezionato invece la sua prima presenza in prima squadra. Contro il Castelfidardo, Tommaso Fratini, treiese di 17 anni (ne compirà 18 a marzo) ha fatto il suo esordio con la Maceratese, scendendo in campo da titolare nella partita vinta 2-0 dalla squadra di Possanzini.  Cresciuto nella Treiese, poi passato all’Ancona, Fratini è approdato alla Maceratese la scorsa stagione, trovando un ambiente che sta puntando con convinzione sulla valorizzazione dei giovani del territorio. Capitano dell’Under 19, protagonista di un ottimo avvio di stagione, domenica ha compiuto il passo più atteso: il debutto tra i grandi, con una prova ordinata, coraggiosa e ricca di personalità. "Non me lo aspettavo, ma quando ho visto il mio nome in formazione ho cercato di restare lucido e dare subito il massimo per ripagare la fiducia del mister," ha raccontato Fratini. Il giovane attaccante non nasconde l’emozione di esordire davanti al pubblico dell’Helvia Recina: "Debuttare qui è il sogno di tutti, soprattutto alla mia età. Mi sono sempre sentito a casa e darò tutto per questa maglia quando sarò chiamato in causa". Fondamentale, secondo Fratini, è stato anche il supporto dei compagni più esperti: "Mi hanno fatto sentire parte del gruppo e incoraggiato, permettendomi di godere al meglio questo momento speciale". Sul piano tecnico, la differenza tra l’Under 19 e la prima squadra è netta: "I ritmi sono diversi e l’esperienza dei giocatori più alta. Qui devi dimostrare le tue qualità in un ambiente completamente nuovo, ed è una sfida che mi stimola". Nonostante l’età, Fratini guarda già avanti con fiducia: "Siamo primi in classifica con l’Under 19 e sono sicuro che faremo un ottimo campionato. Il percorso è lungo, abbiamo ancora molto da imparare, ma la strada è quella giusta". La società della Maceratese ha voluto esprimere i propri complimenti a Fratini, sottolineando il valore del lavoro nel vivaio e l’importanza di valorizzare i ragazzi del territorio, confermando così l’impegno a costruire un futuro che unisca crescita tecnica, identità e senso di appartenenza alla maglia biancorossa. (Foto Francesco Tartari)  

La Settempeda compie 100 anni: una mostra e un libro per celebrarla

La Settempeda compie 100 anni: una mostra e un libro per celebrarla

25/11/2025 14:52

Entrano sempre più nel vivo le celebrazioni per il Centenario della Settempeda: dopo l’evento di apertura con il “Veglionissimo dello Sport” e una serie di partite ed incontri che hanno visto la passione biancorossa scendere in campo, sono ora in arrivo altri due appuntamenti imperdibili: sabato 6 dicembre, alle ore 18,30, verrà inaugurata al piano terra del Palazzo Comunale, sotto i loggiati di piazza Del Popolo, la mostra fotografica e di cimeli: “100 anni di emozioni biancorosse” mentre lunedì 8 dicembre, dalle ore 17, il teatro Feronia ospiterà il Galà Biancorosso, con Daniela Gurini sul palco, e la presentazione del libro di Gabriele Cipolletta “S. S. Settempeda. La storia 1925-2025”.  Tutte le iniziative sono patrocinate dal Comune di San Severino marche e promosse dalla S.S. Settempeda, sotto la guida del presidente Marco Crescenzi, e dal Comitato del Centenario, presieduto da Federico Corvini e composto da Federico Cardorani, Filippo Sfrappini, Gilberto Cruciani e Laura Ciciliani.  Il Centenario è stato anche lanciato con un logo celebrativo che racchiude l'identità del Club e la sua proiezione futura. Il simbolo vede gli anni 1925 – 2025 e il numero 100, dove i due zeri affiancati del cento sono stati volutamente uniti per raffigurare il simbolo dell’infinito, proiettando verso nuove generazioni "i sogni, le speranze e la gloria" del calcio. La grande 'S' rossa della Settempeda è circondata da cerchi in movimento, dinamici, che richiamano lo spirito del club.  L'anno del Centenario è un'opportunità per celebrare non solo un'associazione sportiva, ma un intero patrimonio di tradizione e valori che continua ad affascinare e contaminare la città di San Severino Marche.

Economia

A Giovanni Fileni il premio alla Carriera 2025 di Giomarche

A Giovanni Fileni il premio alla Carriera 2025 di Giomarche

24/11/2025 11:17

Il gruppo Fileni, uno dei principali attori nel panorama avicolo nazionale, celebra il suo fondatore e presidente, Giovanni Fileni, insignito del Premio alla Carriera 2025 da parte di Giomarche, l'associazione di imprenditori e professionisti impegnata nella promozione della Regione Marche. La solenne cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, giunto alla sua XIV edizione, si è tenuta all'Hotel Raffaello di Senigallia. Hanno presenziato numerose autorità, tra cui l'assessore regionale Tiziano Consoli e il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, a testimonianza del valore istituzionale del premio. Il premio alla Carriera viene conferito annualmente a protagonisti che, a partire dal 1950, si sono distinti in modo significativo per il loro contributo alla crescita del territorio marchigiano, superando spesso anche i confini nazionali. Il riconoscimento prevede l'inserimento della biografia del premiato in un "libro" distribuito con un duplice obiettivo: dare risalto al percorso di vita e ai successi professionali e, soprattutto, servire da fonte di ispirazione per le nuove generazioni. La scelta di premiare Giovanni Fileni è stata effettuata dal Comitato Territoriale per il premio, un organo composto da non soci e presieduto da Mario Baldassarri, esperto di economia e presidente Istao, in collaborazione con il Comitato Scientifico e la Giunta di Presidenza di Giomarche. Il premio vanta il patrocinio di importanti istituzioni, tra cui il ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Marche, l'Università di Camerino, l'Università Politecnica delle Marche e medaglie di rappresentanza del presidente della Repubblica e del Parlamento Italiano.     Giovanni Fileni ha espresso grande soddisfazione per il conferimento: "È per me motivo di grande orgoglio ricevere questo importante riconoscimento. E lo è a maggior ragione perché a premiarmi sono altri imprenditori, persone che, come me, affrontano ogni giorno le sfide che comporta l’attività d’impresa".  Il presidente ha rivolto un pensiero specifico ai giovani, auspicando che la sua storia possa fornire spunti utili per il loro futuro. Il desiderio finale di Fileni è che le esperienze consolidate di vita e lavoro contribuiscano a "aumentare ulteriormente, sia in Italia che all'estero, la visibilità e la consapevolezza dell'inestimabile valore del nostro splendido territorio".  

Offerta di lavoro del 20 novembre, Confindustria ricerca una nuova figura professionale: ecco quale

Offerta di lavoro del 20 novembre, Confindustria ricerca una nuova figura professionale: ecco quale

20/11/2025 17:09

Confindustria Macerata ricerca, per azienda storica operante nel settore alimentare, un/a ADDETTO/A al CENTRO DI ELABORAZIONE DATI (codice annuncio Conf 516). La figura selezionata supporterà le attività informatiche, la gestione dei dati aziendali e il controllo amministrativo-contabile, contribuendo al corretto funzionamento dei processi interni. Mansioni e responsabilità: supporto nella raccolta, inserimento ed elaborazione dei dati provenienti dai reparti produttivi e amministrativi; supporto al monitoraggio dei flussi informatici legati alla tracciabilità della filiera produttiva; supporto alla gestione delle anagrafiche articoli, clienti, fornitori e listini; supporto alle attività amministrativo-contabili come la registrazione di fatture attive e passive, le chiusure periodiche e l’archiviazione documentale. Requisiti richiesti: diploma di amministrazione, finanza e marketing – sistemi informativi aziendali (o titolo equivalente); buona familiarità con strumenti informatici e gestionali; capacità di analisi, buone doti organizzative e attitudine al lavoro in team; preferibile esperienza, anche breve, in ruoli affini (CED, ufficio IT o amministrazione). Sede di lavoro: Provincia di Macerata  Inviare la propria candidatura tramite la pagina dedicata: https://lavoro.confindustriamacerata.it/ Il presente annuncio è rivolto a entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.

Scuola e università

Macerata, 'Open Day' all’Istituto Fermi: "Un cammino insieme dall’infanzia alla secondaria"

Macerata, 'Open Day' all’Istituto Fermi: "Un cammino insieme dall’infanzia alla secondaria"

24/11/2025 20:10

MACERATA - L'Istituto Comprensivo "Enrico Fermi" si prepara ad accogliere le famiglie del territorio con una serie di Open Day dedicati a far conoscere da vicino spazi, progetti e filosofia educativa di una scuola che accompagna gli studenti dal primo incontro con l’infanzia fino alla conclusione della secondaria di primo grado. Durante gli appuntamenti, genitori e bambini potranno visitare gli ambienti scolastici, conoscere i docenti e partecipare ai laboratori didattici che caratterizzano il percorso formativo della Fermi, una realtà riconosciuta per il suo approccio attento all’inclusione, alla crescita personale e alla scoperta. Un’attenzione particolare sarà rivolta agli spazi organizzati secondo il metodo Montessori, con materiali dedicati all’apprendimento attraverso l’esperienza diretta, e ai laboratori linguistici pensati per favorire l’integrazione degli alunni provenienti da diversi Paesi. L’offerta della scuola si distingue inoltre per percorsi interculturali, attività creative legate alla musica e all’arte e per una forte collaborazione con enti e istituzioni del territorio. Per gli studenti più grandi non mancano esperienze fuori dall’aula: la settimana bianca e i viaggi studio all’estero, che ogni anno portano i ragazzi in Spagna e nel Regno Unito, rappresentano occasioni preziose per potenziare le competenze linguistiche e vivere un’autentica immersione culturale. Elemento identitario dell’Istituto è anche il progetto verticale "FERMIamoci ad ascoltare", che unisce infanzia, primaria e secondaria attraverso attività e riflessioni condivise. Al centro, il valore dell’ascolto autentico: ascoltare sé stessi, gli altri e l’ambiente, per costruire una comunità scolastica più consapevole e connessa. Un percorso che invita bambini, ragazzi e insegnanti a fermarsi, lasciare spazio alle emozioni e dare voce anche a chi parla con maggiore timidezza, trasformando l’ascolto in un ponte che unisce. Gli Open Day rappresentano dunque un’occasione importante per scoprire da vicino la proposta educativa della "Fermi" e immaginare insieme alle famiglie il futuro cammino scolastico dei loro figli. Il calendario completo degli appuntamenti è disponibile sul sito ufficiale dell’Istituto www.fermimc.edu.it/scuola-aperta/.

La scienza torna protagonista: a Camerino e Matelica la winter edition di "Scienza in festa"

La scienza torna protagonista: a Camerino e Matelica la winter edition di "Scienza in festa"

24/11/2025 18:30

Torna con una nuova edizione “Scienza in Festa – Winter Edition”, l’appuntamento promosso dall’Università di Camerino nell’ambito del progetto ViceVersa. Due giornate, venerdì 28 e sabato 29 novembre, dedicate alla scienza raccontata in modo coinvolgente, accessibile e multidisciplinare, tra incontri, passeggiate scientifiche, spettacoli, libri e aperitivi tematici.Un vero festival diffuso che unisce Camerino e Matelica, pensato per avvicinare cittadini, studenti e curiosi al mondo della ricerca, dell’innovazione e del public engagement.La giornata di venerdì 28 novembre si apre alle 9.30 al ChIP con l’incontro “Oltre i confini dell’aula: il ruolo dell’Università nel dialogo con la società”. Dopo i saluti del Rettore Unicam Graziano Leoni, si alterneranno interventi di studiose, studiosi ed esperti provenienti dal panorama nazionale per approfondire temi chiave della terza missione, del public engagement, della valutazione dell’impatto sociale e del rapporto tra università e comunità. Alle 17.30, sempre a Camerino presso il ChIP, sarà la volta della presentazione del libro “Vertigine” di Beatrice Mautino, una delle più autorevoli divulgatrici scientifiche italiane. Un racconto lucido e avvincente che esplora il confine tra percezione, scienza e meraviglia, in cui l’autrice accompagnerà il pubblico in un viaggio nelle storie di chi si affida alla scienza e di chi impara a farlo. La seconda giornata, sabato 29 novembre, si concentra invece interamente a Matelica. Dalle 9.30 il Teatro Piermarini ospita l’incontro, organizzato da Unicam in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti delle Marche e con il sostegno di Ucsi Marche, “Algoritmi di guerra e grammatiche di pace: la scienza e i media nell’era dell’IA”, con la partecipazione del fisico e divulgatore Valerio Rossi Albertini.L’evento costituisce la giornata inaugurale del nuovo Corso di qualificazione professionale realizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti delle Marche, ed è aperto al pubblico.Nel pomeriggio, prenderanno il via diversi appuntamenti: alle ore 15 “Matelica Scientifica… segreta”: una passeggiata scientifica tra centro storico e Giardini Libero Bigiaretti, accompagnati dai ricercatori UNICAM, alla scoperta di botanica, storia, sociologia e tecnologia.  Ci si sposterà poi al Teatro Piermarini dove alle ore 18 andrà in scena lo spettacolare “Chemistry Show” con Alessandro Gnucci e Corrado Di Nicola, tra esperimenti sorprendenti, fumi colorati e reazioni mozzafiato. Per finire alle ore 19 nel Foyer del Teatro è in programma l’aperitivo scientifico con il prof. Gianni Sagratini Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam, e il Sindaco di Matelica Denis Cingolani, per raccontare la scienza e la cultura enologica del territorio attraverso un calice di vino.La Winter Edition di Scienza in Festa, realizzata con il sostegno del Comune di Matelica, conferma il forte impegno dell’Università di Camerino per un dialogo aperto e continuo con il territorio, le scuole, le famiglie e il mondo della cultura. Un’occasione per esplorare la scienza attraverso linguaggi nuovi e coinvolgenti, nel segno della partecipazione e della condivisione.“Il successo delle precedenti edizioni – ha sottolineato il Rettore Leoni – ha dimostrato quanto Scienza in Festa sia diventato un appuntamento atteso e riconosciuto dal nostro territorio. Migliaia di persone, tra studenti, famiglie, cittadini e visitatori, partecipano con entusiasmo alle attività, confermando quanto sia forte il desiderio di avvicinarsi alla scienza quando essa viene raccontata con passione, responsabilità e linguaggi accessibili. Con questa Winter Edition rinnoviamo il nostro impegno nella terza missione e nel public engagement: portare la ricerca fuori dai laboratori, nelle piazze, nei teatri, nei luoghi della comunità, significa valorizzare il ruolo sociale dell’università e costruire un dialogo autentico con chi ogni giorno vive i nostri territori”.Tutti gli eventi sono gratuiti e la partecipazione è aperta a tutti quanti interessati. Il programma completo con le informazioni e le prenotazioni è disponibile nel sito  https://viceversa.unicam.it

Cultura

Rete museale dell'Alta Valle del Potenza: quattro Comuni uniscono le forze e puntano sulla cultura

Rete museale dell'Alta Valle del Potenza: quattro Comuni uniscono le forze e puntano sulla cultura

25/11/2025 16:14

La cultura come motore di rinascita delle aree interne colpite dal sisma. E’ una vera e propria scommessa quella che quattro Comuni del territorio – San Severino Marche come capofila e poi Castelraimondo, Pioraco e Sefro – hanno deciso di affrontare per ripartire e guardare con fiducia al futuro. Tutto è nato nel 2023 con la costituzione della Rete Museale dell’Alta Valle del Potenza, realtà che ha iniziato a dare i suoi primi frutti e che è arrivata già a un primo giro di boa tanto che si è deciso di darle un logo capace di identificarla e promuoverla. Al teatro Feronia, in occasione dell'evento pubblico dal titolo: “Lungo il Potenza: Storie che Uniscono”, un talk show dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico di quest’area del Maceratese, è stato presentato quello che vuole essere il  simbolo di una rinnovata identità e di un impegno congiunto assunto dal poker di Amministrazioni. Ospite d'eccezione è stato il professor Costantino D’Orazio, noto storico dell'arte, saggista e attuale direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Direzione Regionale Musei Umbria. Nel suo intervento D'Orazio ha sottolineato la rilevanza strategica del progetto marchigiano: “Quello che state facendo è un lavoro di grande importanza. Sebbene esistano anche in Umbria reti museali tematiche o territoriali, l'innovazione del bando della Regione Marche sta proprio nella decisione di gestirle con figure professionali alla direzione. Sono rimasto piacevolmente colpito da tutto il lavoro di fondo che state portando avanti: regolamenti, inventari, catalogazione, progetti scientifici per nuovi allestimenti. È quel lavoro che non si vede – ha aggiunto D’Orazio con un promettente – Ma questo è quel lavoro che costituisce le fondamenta di un museo solido e duraturo”. Il professore ha poi ribadito un obiettivo cruciale per il futuro dei musei della Rete: “È fondamentale – ha detto - lavorare per raggiungere i Livelli Uniformi di Qualità richiesti dal Ministero della Cultura per entrare a far parte del Sistema Museale Nazionale. Questo non è solo un modo per garantire visibilità e standard minimi ai vostri musei, ma una concreta opportunità per accedere a finanziamenti e risorse a livello nazionale”. Il futuro della Rete è stato delineato dalla direttrice Federica Galazzi, che ha illustrato il percorso di rinascita intrapreso: “La Rete Museale Alta Valle del Potenza unisce i quattro Comuni in un'unica visione condivisa. Quando sono arrivata, nel 2023, la sfida era evidente: restituire a questi luoghi la loro funzione di essere vivi e frequentati. Oggi ci presentiamo come una Rete che ha una missione precisa: rafforzare il sistema museale per sostenere la rinascita delle comunità, profondamente segnate dal sisma del 2016. I musei conservano il passato, ma sono uno straordinario strumento per costruire il futuro. La nostra Rete è fatta di luoghi, sì, ma soprattutto è fatta di persone; ed è con loro che vogliamo costruire il futuro culturale della nostra valle”. La direttrice ha poi ricordato l'avvio del nuovo sistema di comunicazione, con il lancio imminente del sito web e l'attivazione dei canali social gestiti professionalmente per garantire una narrazione identitaria forte e moderna. Ad aprire l'incontro è stata il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha accolto i partecipanti al teatro Feronia: “È con grande emozione e profondo orgoglio che ospitiamo questo evento. Il tema 'Lungo il Potenza' non è casuale: il fiume è sempre stato un'arteria vitale per le nostre popolazioni, una fondamentale via di comunicazione e di commercio. Il Potenza ha alimentato l'economia locale, dai mulini alla produzione di energia idroelettrica a Pioraco e Borgo Conce. Oggi, questo asse fluviale continua a rappresentare l’asse centrale del nostro sviluppo, ma con un nuovo filo conduttore: la cultura. Insieme ai Comuni amici di Castelraimondo, Pioraco e Sefro, stiamo lavorando per fare in modo che la Rete Museale diventi un modello di eccellenza e un motore di sviluppo. Il nuovo marchio che sveliamo oggi è un simbolo di unione e identità rinnovata che ci accompagnerà in questo cammino”. L'evento ha visto una grande partecipazione della cittadinanza e degli operatori culturali, confermando la volontà del territorio di investire nella cultura come elemento identitario post-sisma. A portare i saluti della Regione Marche è intervenuto il consigliere regionale Renzo Marinelli mentre per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, era presente la funzionaria archeologa Cecilia Gobbi. Presenti pure l’assessore alla Cultura della città di San Severino Marche, Vanna Bianconi, l’assessore alla Cultura del Comune di Pioraco, Luisella Tamagnini, il consigliere del Comune di Sefro, Simona Midei, e il sindaco di Castelraimondo, Patrizio Leonelli, che ha parlato di “un’opportunità straordinaria di collaborazione e crescita” promettendo che “Castelraimondo continuerà a impegnarsi per valorizzare il proprio patrimonio e per contribuire allo sviluppo cultura dell’intera valle. Cultura che unisce. Territori che crescono insieme”. La serata è stata allietata dal Gruppo Folk di Castelraimondo e dalla presenza dei figuranti della rievocazione storica del Palio dei Castelli e di Sefro oltre a quella dei maestri cartai di Pioraco.            

Macerata, il Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2025 va a Matteo Costanzo

Macerata, il Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2025 va a Matteo Costanzo

24/11/2025 12:47

L’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e il Comune di Macerata, Macerata Musei, Macerata Culture insieme alla Regione Marche e la Fondazione Carima, annunciano il conferimento del Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2025 all’artista Matteo Costanzo, protagonista della personale CTRL+Z/ che sarà allestita dal 28 novembre 2025 al 29 marzo 2026 al piano nobile dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, con il patrocinio dell’Università di Macerata, dell’Accademia di Belle Arti e del Comune di Recanati.  Il Premio Pannaggi/Nuova Generazione, ideato dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e giunto alla sua ottava edizione, nasce con l’intento di dare spazio a giovani artisti emergenti under 40 della Regione Marche, per far conoscere e implementare il loro lavoro all’interno della scena artistica nazionale e internazionale.  “Desidero esprimere un ringraziamento agli Amici di Palazzo Buonaccorsi e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della ottava edizione del Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2025, ormai divenuto un appuntamento stabile e atteso all’interno della programmazione culturale della città – sottolinea l’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Questa iniziativa rappresenta un’importante opportunità di confronto e crescita per i giovani artisti, ai quali viene offerto uno spazio di grande rilievo nel contesto nazionale. Con il Premio, Macerata continua a distinguersi come città che valorizza la cultura, l’innovazione e il dialogo, sostenendo con convinzione la creatività emergente e nuovi percorsi di sperimentazione”.  La commissione giudicatrice di quest’anno, composta da Paola Ballesi, Katiuscia Cassetta, Loretta Fabrizi, Andrea Giusti, Paolo Gobbi, Marina Mentoni, Mauro Mazziero, Maria Letizia Paiato, Giuliana Pascucci, ha assegnato il Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2025 a Matteo Costanzo (Roma, 1985), con la seguente motivazione: “Matteo Costanzo propone un dialogo aperto tra la conservazione museale e la perdita costante e fluida delle informazioni nel mainstream comunicativo contemporaneo. Le sue opere composte da architetture polimorfe come rovine post mediali in continua oscillazione tra presenza e assenza rimandano alla transitorietà del file digitale che può essere modificato all’infinito con il comando "Ctrl+Z", a cui si richiama il titolo della mostra per ricordare che l’arte è un processo aperto e l’artista è in prima linea nella complicata e enigmatica costruzione della realtà”.  A cura di Paola Ballesi, la personale CTRL+Z di Matteo Costanzo, si articola come un percorso immersivo e concettualmente vibrante che invita il pubblico a riflettere sulle tensioni e le fragilità dell’epoca contemporanea. L’artista, attraverso collage, sticker-painting, video loop e installazioni, costruisce un universo visivo in cui la materia stessa della comunicazione - immagini, parole, icone, frammenti di informazione - viene decostruita e ricomposta in nuove forme di senso. Le sue opere, caratterizzate da una forte componente plastica e cromatica data dall’uso di polistirene estruso, plastica liquida e vernice acrilica, si presentano come una sorta di superfici radianti e instabili che rappresentano il disorientamento dell’umanità iperconnessa, prigioniera della sovrabbondanza informativa. Nel dialogo con le opere storiche della collezione civica di Palazzo Buonaccorsi, la ricerca di Matteo Costanzo costruisce un contrappunto visivo e concettuale: da un lato la compostezza e la solidità architettonica della pittura del passato, dall’altro la mobilità, la frammentazione e la mutevolezza della percezione contemporanea. È un confronto fertile e provocatorio, in cui l’artista interroga la relazione tra memoria e oblio, permanenza e transitorietà, stabilità e caos, invitando il pubblico a riconoscere in questa tensione l’essenza stessa del nostro tempo. Nel suo lavoro, Matteo Costanzo elabora una strategia di riscatto dei rifiuti visivi prodotti dal circuito della comunicazione globale: immagini, slogan, pixel, codici e materiali di scarto che l’artista riutilizza con spirito costruttivo, offrendo loro una seconda possibilità nel campo della creazione artistica. In questa operazione, l’atto del “riuso” diventa gesto poetico e politico insieme, un modo per trasformare il rumore dell’informazione in linguaggio, la dispersione in visione, l’eccesso in significato. Attraverso un montaggio libero e casuale di linguaggi, tecniche e media differenti, Costanzo costruisce una sorta di caleidoscopio contemporaneo, un archivio instabile di immagini e frammenti che sintetizza la condizione della “società trasparente”, dove, per contraddizione, la verità è sempre più difficile da distinguere dalla sua rappresentazione. La mostra CTRL+Z invita così a una rilettura critica e poetica della realtà, restituendo allo spettatore un’esperienza di consapevolezza visiva e percettiva, sospesa tra ironia e lucidità. Accompagna la mostra il catalogo bilingue, edito da Vydia, che racconta la ricerca artistica di Matteo Costanzo attraverso lo sguardo critico della curatrice Paola Ballesi, in un saggio dal titolo Ctrl+Z; arricchito con l’intervista - dialogo tra la storica dell’arte Maria Letizia Paiato e l’artista. L’esposizione sarà corredata oltre che dal catalogo anche da un video presente in mostra, che coglie i segreti del laboratorio dell'artista, la sua ricerca e le sue pratiche. Il progetto del Premio Pannaggi è stato reso possibile grazie al main sponsor Simonelli Group, da sempre attento sostenitore del connubio tra arte e mondo produttivo nelle Marche, e realizzato in rete con il Centro Studi Pannaggi, l’Accademia dei Catenati e Il Mugellini Festival, in collaborazione con il Cesma (Centro Studi Marche), il TOMAV - Torre di Moresco Centro Arti Visive, le gallerie Bianco Contemporaneo, Laboratorio 41 e Spazio Lavì.  

Eventi

"Non lasciare spegnere un sorriso": a Macerata la Giornata Parkinson tra arte e rinascita

"Non lasciare spegnere un sorriso": a Macerata la Giornata Parkinson tra arte e rinascita

25/11/2025 19:44

Sabato 29 novembre, la città di Macerata si prepara ad accogliere la Giornata Nazionale del Parkinson con un evento toccante e ispiratore. Lo Sportello Parkinson di Macerata ha scelto come titolo per l'iniziativa, che si terrà dalle ore 9:30 presso la Sala Cesanelli dello Sferisterio, l'eloquente frase: "Non lasciare spegnere un sorriso".  L'obiettivo della mattinata è duplice: offrire un momento di condivisione e arricchimento a chi convive quotidianamente con la malattia, e al contempo spiegare a chi ne è libero come sia possibile continuare e migliorare il proprio percorso di vita, nonostante le difficoltà. La mattinata si aprirà con i saluti istituzionali del vicesindaco Francesca D’Alessandro e degli organizzatori: Lauretta Schiavoni (Presidente Associazione Parkinson Marche), Ariana Fusari e Angela Navazio dello Sportello di Macerata. Seguiranno interventi di alto livello medico e socio-sanitario con il dottor Emanuele Medici, primario di Neurologia di Macerata, e Massimiliano Cannas, direttore socio sanitario dell’AST di Macerata.  Il cuore dell'evento batterà sul tema della rinascita attraverso l'arte e il movimento. Carlotta Tringali presenterà il progetto Dance Well, una pratica di danza nata specificamente per chi ha il Parkinson ma che ha conquistato un vasto pubblico, e che da gennaio sarà attiva anche a Macerata.  Sarà raccontato il percorso "dalla malattia alla rinascita" tramite: La fotografia onirica di Yvette Van de Wojhe. Le strisce ironiche de “I sogni di Park” di Mauro Mogliani. Il racconto della vita con la malattia in “Good morning Parkinson” di Alessandro Ariemma. I lavori saranno conclusi da Anna Menghi, figura storica nella lotta per i diritti delle disabilità.  L'invito rivolto a tutti i cittadini è di partecipare per ascoltare, capire e magari scoprire la possibilità di danzare insieme. La mattinata si concluderà intorno a mezzogiorno con un brindisi conviviale. Le attività annuali dello Sportello Parkinson di Macerata sono rese possibili grazie al sostegno di: Comune di Treia, Eurosuole s.p.a, Nuova Simonelli s.p.a, Fisiomed group, e Marinozzi srl.

Pieve Torina, contro la violenza si impara a reagire: al via 10 incontri di autodifesa in collaborazione con il Cus

Pieve Torina, contro la violenza si impara a reagire: al via 10 incontri di autodifesa in collaborazione con il Cus

25/11/2025 17:18

Il Comune di Pieve Torina ha scelto un approccio pratico e concreto per celebrare la ricorrenza del 25 novembre, la Giornata contro la violenza sulle donne. Abbandonando le iniziative simboliche dello scorso anno, l'Amministrazione ha lanciato un corso gratuito di difesa personale aperto a tutti i cittadini, con particolare attenzione alle donne. L'iniziativa, presentata dal sindaco Alessandro Gentilucci, prenderà il via nei prossimi giorni presso il Palazzetto dello Sport e prevede dieci incontri formativi. Il corso è frutto della collaborazione con il Centro Universitario Sportivo (CUS) di Macerata e i tecnici federali della sezione Judo. "Nel 2024 abbiamo organizzato una fiaccolata e delle letture, quest'anno abbiamo deciso di organizzare qualcosa di più fattivo e concreto," ha spiegato il sindaco Gentilucci. "Quello che vogliamo è non solo sensibilizzare, ma anche fornire strumenti utili perché, in caso di pericolo, si possa essere in grado di reagire in modo efficace".  Gli incontri sono mirati all'apprendimento delle principali tecniche di difesa utili a contrastare le aggressioni più comuni. Oltre all'aspetto fisico, il progetto mira a fornire un supporto di tipo psicologico essenziale per le vittime di violenza, rafforzando la capacità di reazione alle molestie e alle provocazioni, sia sul piano fisico che mentale. L'obiettivo è duplice: sensibilizzare l'intera cittadinanza, in particolare i giovani, al contrasto della violenza di genere, e dotare i partecipanti di capacità di autodifesa efficaci in situazioni di pericolo.

Curiosità

Recanati, gli alberi sono i migliori amici degli alunni: piantato un melograno alla scuola primaria

Recanati, gli alberi sono i migliori amici degli alunni: piantato un melograno alla scuola primaria

23/11/2025 13:10

Recanati celebra la Giornata nazionale degli alberi: piantato un melograno alla Primaria ‘Pittura del braccio’. Il nuovo compagno degli alunni è stato messo a dimora nel cortile della scuola, grazie al contributo della concessionaria automobilistica Mosca Automobili. Un'iniziativa per imparare a rispettare l’ambiente divertendosi con un lascito concreto per la comunità. Presenti l'assessore Maurizio Paoletti, l’assessore Emanuela Pergolesi, la dirigente scolastica Paola De Tata, gli agenti del Nucleo Carabinieri Forestali di Recanati e i rappresentanti della concessionaria Giuliano Mosca, che hanno finanziato la messa a dimora del melograno nell’ambito dell’iniziativa nazionale ‘Suzuki Green Friday’, cui il Comune ha aderito, con l’intento di creare un ‘bosco diffuso’ sul territorio italiano e di lasciare un’impronta significativa su quello locale. A piantare il melograno sono stati direttamente gli alunni della scuola, armati di palette, rastrelli e tanto entusiasmo. "Si è trattato di un gesto simbolico, dall’alto valore educativo per i nostri bambini che, in questo modo, hanno potuto partecipare in prima persona ad un’azione significativa per l’ambiente e per la nostra città, imparando anche che la cura dell’ambiente e del territorio passa direttamente dalla responsabilità di ciascuno – ha commentato l’assessore Paoletti -. Ringraziamo Mosca Automobili, la Dirigente De Tata e le insegnanti della scuola Pittura del Braccio per questa bella iniziativa che ha saputo coinvolgere le nostre giovani generazioni". "Suzuki è un marchio molto attento all'ambiente e ogni anno sosteniamo con piacere il progetto nazionale. È nata così una bella collaborazione con il comune di Recanati che destina di volta in volta un'area verde, un parco della città per la piantumazione di un albero e noi siamo particolarmente orgogliosi che quest'anno l' iniziativa si sia potuta svolgere in una scuola con la festosa partecipazione di tanti bambini", dice Elisa Mosca. I bambini hanno accolto il nuovo albero con gioia e meraviglia, accompagnandone la messa a dimora con canti, poesie, disegni e addobbi preparati per l’occasione. Una festa che ha unito, dunque, l’azione diretta verso la sostenibilità ambientale e l’educazione al rispetto dell’ecosistema. Rispetto che, vale la pena ricordarlo, si impara già da piccoli.

Urbisaglia e la Locanda Le Logge conquistano il Guardian: "Meraviglia lontana dalle folle"

Urbisaglia e la Locanda Le Logge conquistano il Guardian: "Meraviglia lontana dalle folle"

22/11/2025 11:00

La Locanda Le Logge e l’intera città di Urbisaglia sono finite sotto i riflettori internazionali, grazie a un inaspettato e prestigioso elogio arrivato direttamente dal Regno Unito. Il quotidiano britannico The Guardian, una delle voci più influenti d'Europa, ha dedicato un ampio spazio alla piccola città marchigiana, definendola un "consiglio vincente" per chi cerca il meglio dell'Italia, lontano dalle folle. La notizia, arrivata direttamente dall'Inghilterra con un messaggio entusiasta ad Andrea Tombolini, titolare della Locanda Le Logge ("Andrea, siete sul Guardian! Davvero spettacolare!"), ha immediatamente scatenato l'orgoglio locale. Un capolavoro romano, lontano dalle folle L'articolo, pubblicato nell'edizione di venerdì 21 novembre e intitolato "È come entrare in un capolavoro del Rinascimento: i migliori posti meno conosciuti in Italia", esalta Urbisaglia e le Marche. Il pezzo descrive l'emozione provata da un viaggiatore inglese nel visitare il Parco Archeologico di Urbs Salvia: "Camminando tra il teatro romano perfettamente conservato, il tempio dedicato ad Augusta e l'anfiteatro, ci siamo riparati sotto gli alberi, bevendo dalle nostre borracce che si svuotavano rapidamente. La guida pensava chiaramente che fossimo fuori di testa, ma liberi dalle folle di Roma o Pompei, abbiamo avuto il tempo di ammirare la città davanti a noi". L'articolista ha lodato la possibilità di "meravigliarsi" davanti al fascino dell'antica città romana in tutta comodità, un lusso ormai raro nelle mete turistiche più battute.   Il "perfect lunch" all'ombra delle Logge Dopo l'affascinante, seppur calda, escursione nel parco, il viaggio dell'inviato del Guardian ha fatto tappa nel centro medievale. Il perfect lunch (pranzo perfetto) è stato consumato proprio alla Locanda Le Logge, descritta come l'adiacente e più giovane "vicina medievale" di Urbs Salvia. L'elogio del quotidiano britannico non solo premia l'integrità storica e paesaggistica di Urbisaglia, ma certifica anche la qualità dell'accoglienza e della ristorazione locale. Un risultato che celebra la bellezza nascosta delle Marche e la capacità degli operatori locali di offrire un'esperienza turistica di altissimo livello e autenticità.

Varie

San Severino, via libera al miglioramento sismico della Chiesa di Santa Maria di Valfucina

San Severino, via libera al miglioramento sismico della Chiesa di Santa Maria di Valfucina

25/11/2025 16:53

La conferenza permanente ha dato il via libera all'intervento di miglioramento sismico della chiesa di Santa Maria di Valfucina a San Severino Marche, in provincia di Macerata. La chiesa faceva originariamente parte di un complesso abbaziale benedettino risalente all'XI secolo. L'abbazia subì gravi danni a seguito degli eventi sismici del 1799, e nel corso del XIX secolo fu ricostruita, inglobando alcune porzioni della chiesa originaria. Tra gli interventi previsti ci sono il rifacimento del solaio di calpestio della chiesa superiore con struttura in acciaio, l’inserimento di travi in acciaio al di sotto delle murature degli archi di scarico presenti lungo le pareti longitudinali, il rinforzo e consolidamento delle murature mediante realizzazione di intonaco armato a fasce in fibra di vetro sulle superfici interne della chiesa e la realizzazione di rinforzo con trefoli tipo reticola sui prospetti esterni in muratura faccia a vista, la demolizione della muratura dell'area sottesa ai due archi di scarico dei fronti esterni (nord e sud) e l'inserimento all'intradosso di piatti in acciaio e ricostruzione della colonna mancante della cripta con struttura in acciaio e installazione di piatti d’acciaio all’intradosso degli archi confluenti nella colonna ricostruita. L’intervento ha un costo totale di 1.203.429,34 euro. "Le Marche sono ricche di gioielli storici, che raccontano di una tradizione antica che dobbiamo tutelare quotidianamente - sottolinea il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli -. Giorno per giorno recuperiamo questi simboli così importanti per la collettività. Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Arcivescovo Francesco Massara, l’ufficio ricostruzione Marche e il sindaco Rosa Piermattei per la loro collaborazione".  "Questa piccola chiesa nel territorio di Elcito rappresenta un gioiello di arte soprattutto per la cripta che dovrà essere recuperata e resa fruibile alla comunità e all’intero territorio. Un ringraziamento al commissario Castelli e a quanti hanno lavorato, in particolare la Soprintendenza per aver raggiunto questo risultato che prometterà grandi sorprese di bellezza artistica", ha dichiarato l’Arcivescovo Francesco Massara.

"Altro che svendita, così valorizziamo i musei di Tolentino": la Giunta presenta la nuova gestione

"Altro che svendita, così valorizziamo i musei di Tolentino": la Giunta presenta la nuova gestione

25/11/2025 15:40

L'amministrazione comunale di Tolentino ha presentato ufficialmente il nuovo gestore dei Musei Civici, della Sala di Lettura e dello IAT: si tratta della Cooperativa L’Orologio, selezionata tramite una gara pubblica nazionale. L’affidamento, della durata di quattro anni e dal valore complessivo di circa 500mila euro, è stato assegnato sulla base di un progetto culturale valutato in maniera trasparente e imparziale. "Abbiamo voluto una progettualità pluriennale che garantisse stabilità, programmazione e una visione professionale del nostro patrimonio culturale", ha spiegato l’assessore Diego Aloisi, che ha seguito l'intero iter. Il bando prevedeva l’80% del punteggio dedicato al progetto e solo il 20% al ribasso economico, assicurando così la qualità della proposta e tutelando i livelli occupazionali. La Cooperativa L’Orologio, attraverso la business unit "Sistema Museo", opera da oltre trent’anni nel settore della valorizzazione dei beni culturali. È presente in numerose realtà italiane e radicata anche nelle Marche, dove gestisce, tra gli altri, i Musei Civici di Pesaro, il Museo Nazionale Rossini, il portale MyRecanati e l’intero sistema museale di Macerata. Una rete ampia e qualificata che, secondo l’assessore alla Cultura Fabio Tiberi, rappresenterà un valore aggiunto per Tolentino: "La città deve guardare oltre i propri confini. Il Museo Internazionale dell'Umorismo e il Castello della Rancia sono asset strategici che meritano una promozione piena e coordinata, insieme alla Basilica di San Nicola e al Teatro Vaccaj".  Il piano gestionale presentato dalla cooperativa prevede una revisione degli orari, un maggiore utilizzo del Castello della Rancia per il turismo scolastico, e una programmazione culturale capace di rendere i musei luoghi dinamici, accessibili e in dialogo con tutto il territorio. Sul fronte del personale, l’Orologio ha selezionato nuovi operatori tramite avviso pubblico, affiancandoli agli addetti delle precedenti gestioni tutelati da clausole di salvaguardia. La scelta, sottolinea l’Amministrazione, ha privilegiato figure qualificate e in gran parte di Tolentino, così da valorizzare competenze locali e garantire continuità. Nel corso della presentazione, l'amministrazione ha risposto anche alle recenti critiche emerse sul tema dell’affidamento. Secondo il sindaco Mauro Sclavi, le accuse di “svendita” dei musei sarebbero infondate: "Affermare che una cooperativa toscana gestirà tutto a distanza dimostra scarsa conoscenza delle procedure pubbliche e del contenuto del bando. C’è chi preferirebbe scelte discrezionali o confonde i cittadini parlando di concorsi pubblici per figure che il Comune di Tolentino - come la maggior parte dei Comuni - non ha mai avuto in organico". "Abbiamo scelto la strada più trasparente - ha concluso il sindaco - basata su un bando pubblico, su un progetto valutato da una commissione indipendente e su un gestore altamente qualificato, che lavorerà a stretto contatto con l'amministrazione. Solo così si tutela davvero il patrimonio culturale e si costruisce una città più moderna e attrattiva". Alla conferenza stampa erano presenti, oltre agli assessori Aloisi e Tiberi, Luca Covarelli (responsabile project financing Cooperativa Orologio), Barbara Rossi e Luca Forconi (coordinatori di zona Cooperativa Orologio), Samanta Casali (consigliere comunale), Piercarlo Guglielmi (vicesegretario comunale), le funzionarie dell'Ufficio Cultura Maura Gallenzi e Agnese Paoloni.

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