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San Severino, boom di turisti per il Cammino dei Forti: anello di 120 chilometri che parte e finisce nella città settempedana

San Severino, boom di turisti per il Cammino dei Forti: anello di 120 chilometri che parte e finisce nella città settempedana

Il Cammino dei Forti, un’avventura che celebra la storia e la bellezza del territorio settempedano percorrendo un anello di 120 chilometri che parte e finisce a San Severino Marche, ha registrato un afflusso straordinario di camminatori nel lungo ponte dal 25 aprile al 1 maggio.

L’iniziativa, ideata e promossa dall’associazione Pranzo al Sacco con il contributo del Comune, ha portato oltre cento persone a esplorare le antiche fortezze e i paesaggi mozzafiato che caratterizzano tutte le realtà coinvolte nel percorso: San Severino Marche ma anche Serrapetrona, Castelraimondo, Gagliole e Matelica.

Dall’emporio di artigianato e prodotti tipici “Artisan”, gestito dai fratelli Luca e Mauro Paciaroni, i camminatori hanno avuto l’opportunità di essere accolti in prima persona ricevendo tutte le informazioni sui luoghi e hanno avuto l’opportunità di immergersi nella storia medioevale della zona e di godere dell’ospitalità delle strutture ricettive lungo il percorso.

Il tour ha permesso la scoperta del centro storico, della torre degli Smeducci, dei castelli di Pitino, Serralta ed Elcito, dei borghi di Chigiano, Corsciano, Serripola fino a panorami incredibili e ricchi di verde.

Il Cammino dei Forti valorizza le fortezze e i castelli presenti che erano a difesa del territorio, con l’obiettivo di valorizzare quei luoghi e aumentare la sensibilità verso queste preziose attrazioni magari rendendole sempre più fruibili ai turisti. Il tracciato porta anche alla scoperta di luoghi naturalistici, come la buca del terremoto, il parco eolico sul monte d’Aria, i faggi secolari della Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, il fascino di Elcito denominato “il Tibet delle Marche” ed infine un tuffo anche nella storia più recente attraversando i sentieri partigiani, dai prati di Gagliole fino al monumento al capitano salvatore Valerio e ai luoghi della resistenza.

Molti camminatori hanno popolato le nostre zone andando alla scoperta di storia, cultura e folklore, gustando prodotti tipici, popolando i borghi che attraversati dal Cammino, conoscendo persone ospitali che lungo la via hanno offerto un caffè ai viandanti. Il turismo lento è una forma di riscoperta, a passo lento, infatti ogni cosa assume un significato diverso e il valore delle cose appare più intenso e prezioso.

L’associazione Pranzo al Sacco ringrazia le strutture ricettive aderenti, l’emporio Artisan, la Pro Loco di San Severino Marche, i volontari e tutti i camminatori che con il loro zaino e allegria hanno popolato i nostri paesi.

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