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Politica San Severino Marche

Il dibattito a sei voluto dalle mamme di San Severino scalda l'agone politico

Il dibattito a sei voluto dalle mamme di San Severino scalda l'agone politico

Tantissime le persone che nel tardo pomeriggio di ieri hanno affollato il cineteatro Italia di San Severino per il dibattito coi sei candidati alla carica di sindaco, organizzato dalle mamme del gruppo Facebook a sostegno di pediatria e dell'ospedale tutto proprio sui temi della sanità.

A moderare l'incontro Giulia Smerilli, giovane mamma e nostra collaboratrice, che nell'introduzione ha spiegato come “il gruppo sia nato lo scorso febbraio proprio dai timori e dalle paure di noi mamme, in primis di Roberta Spernanzoni e Cristina Marcucci, dovuti alla chiusura del punto nascita e di pediatria. Da subito ci siamo impegnate con tutte le nostre forze, e con l'aiuto del comitato abbiamo organizzato la maxi manifestazione popolare del 30 aprile scorso”. Un dibattito in cui l'ordine di risposta è stato estratto a sorte ed invertito ad ogni domanda, 3 minuti a testa per rispondere a ciascuno dei quesiti, il primo dei quali si agganciava alla cronaca dei giorni scorsi: un bambino arrivato al punto di primo intervento del Bartolomeo Eustachio con gravi convulsioni e che non ha avuto conseguenze gravi per il tempestivo intervento del pediatra e dell'anestesista presenti perché era l'orario di ambulatorio pediatrico (leggi qui).

Noi ci chiediamo cosa sarebbe successo se fosse accaduto in un altro orario, e cosa il candidato intende fare al riguardo considerando anche le possibili future riduzioni d'orario. La prima a rispondere è stata la candidata Rosa Piermattei, lista San Severino Cambia: “Oggi la pediatria è coperta solo da 18 ore, sicuramente il primo cittadino con la nuova amministrazione dovrebbe cercare di ampliare le ore in cui il pediatra è presente, io personalmente lotterei per questo. Se ciò non fosse possibile si dovrà pensare ad avere uno specialista pediatrico a disposizione sia il giorno sia la notte e di attivare il servizio di ambulanza medicalizzata”. La parola poi è andata al candidato della lista Città e Borghi Massimo Panicari: “Qui ci troviamo davanti ad una situazione già delineata: ci stiamo avviando verso una sanità privata. Quando si crea un disservizio e si attenta alla salute dei bambini e delle mamme in gravidanza è chiaro che c'è un disegno politico. Sono molto critico sulla sanità, i nostri rappresentanti non si sono battuti abbastanza ed è stata fatta una scelta sbagliata e ora si chiede al sindaco cosa può fare quando tutto è stato smantellato. Noi vogliamo tutelare la vita di questi bambini e queste donne, magari cercando un discorso coi privati per avere una copertura h24, l'emergenza sanitaria non ha orari. Potremmo avanzare un'azione politica, ma sarebbe irrilevante perché il nostro presidente Ceriscioli si è impegnato a trasformare il nostro ospedale in eccellenza solo in campagna elettorale, e non ha bluffato solo sulla sanità ma anche sull'ambiente, rimangiandosi la delibera che impediva la presenza di inceneritori 30 giorni dopo la sua emanazione”.

“Noi partiamo dal concetto che il diritto alla salute debba essere garantito a tutti. – ha affermato poi il candidato della lista San Severino Tricolore Valter Bianchi – Sono diventato papà da poco quindi il problema di pediatria mi tocca da vicino, pediatria va mantenuta ed ampliata, cercando anche di rendere l'anestesista più reperibile. Le riduzioni orarie sono assolutamente intollerabili, quello pediatrico è un servizio che non deve assolutamente venire a mancare”. E' stato poi il turno poi di Francesco Borioni per la lista Per San Severino :” L'85 % del bilancio della Regione è la spesa sanitaria, quindi gestire la regione è gestire la sanità. Un sindaco cosa può fare? Un sindaco ha ampio potere di controllo sulla direzione generale. Visto che l'ospedale di San Severino non serve solo il proprio comune ma anche quelli limitrofi bisognerebbe subito attivare un tavolo permanente con gli altri sindaci. Nello specifico a San Severino ci sono 1527 bambini al di sotto dei 14 anni, allargando il bacino d'utenza arriviamo anche a 3000, per cui non è sufficiente aumentare il numero di ore, ci deve essere un h24. Possiamo fare delle pressioni anche per il pronto soccorso pediatrico, anche se non sono molto favorevole sulle convenzioni con strutture private. Sulla pediatria qualcosa si può ancora fare”. È stato poi il turno del dottor Pietro Cruciani candidato della lista San Severino 2.0: “Mi atterrò a ciò che abbiamo adesso, alla riorganizzazione ospedaliera e del documento tanto criticato che abbiamo ora. La week-surgery che porterà a San Severino 2000 interventi, oculistica solo a San Severino, diagnostica potenziata e prenatale. Purtroppo il punto nascita è stato chiuso e io sono stato uno di quelli che si è opposto alla chiusura. Per quanto riguarda la pediatria è bene precisare che la guardia pediatrica, quindi l'assistenza h24 non ci sono mai stati, ma sempre solo 3 pediatri. Tra l'altro i pediatri non si trovano, ma sono d'accordo con voi che le tre ore giornaliere di presenza del pediatra vanno portate almeno a 5, e in caso di urgenza dobbiamo pretendere il 118 con medico a bordo”. A chiudere il primo turno Mauro Bompadre, candidato di La città bella: “Questi fogliettini sembrano i Vangeli, prima c'era il Vangelo di Cesare, un po' apocrifo, ora con qualche bollo in più lo possiamo chiamare il Vangelo di Pietro, nel quale ci sono sì degli impegni, presentati in campagna elettorale e che sono presi dal Presidente Ceriscioli che ha credibilità pari allo 0. Un sindaco di per sè può fare poco, ma può mobilitare i cittadini, questi sono diritti che già ci spetterebbero e che ci hanno tolto. Il sindaco può non lasciare soli i comitati, sennò a cosa serve un sindaco!”.

Toni più accesi quelli utilizzati da Bompadre anche per la seconda domanda che verteva sulle azioni in programma riguardo al futuro incerto e alla mancanza di personale del Punto di Primo Intervento: “Un sindaco non può intervenire in maniera diretta, gioco forza quando è chiaro il disegno politico che porta allo smantellamento della sanità pubblica a favore della privata noi diciamo che non è vero che non si può ritornare indietro e che una cosa che è stata chiusa non si può riaprire. Chi lo decide, Ceriscioli? Un Presidente che non risponde né ai suoi cittadini né al suo gruppo, quindi deve per forza rispondere a delle Lobby. Le decisioni che prendete in cabina elettorale poi ve le ritrovate qui, quindi se siete stufi dei fogliettini che non dicono nulla la decisione è vostra”. “Mi attengo sempre ai fatti, facendo una crono-storia dell'ospedale che è stato un'eccellenza fino al 1994 quando è stata fatta una prima riorganizzazione – ha poi detto Pietro Cruciani – accordo in cui San Severino è stato convertito in polo specialistico, mentre il polo chirurgico e l'emergenza andavano a Camerino. Tra il '96 e il 2002 c'è stata una commissione sanitaria che ha lavorato molto bene e ha portato nel nostro nosocomio l'hospice, medicina, oncologia. La presenza di ostetricia e ginecologia hanno giustificato la presenza del pronto soccorso, che era però un po' ibrido, con l'h24 ma senza 118”.

“ Di uno non è colpa, dell'altro nemmeno, va a finire che è mia la colpa! - ha affermato Borioni – Il cittadino può protestare, ma il sindaco deve rappresentare e difendere, ed in questo caso la gestione sanitaria è proprio mancata. Ribadisco la necessità di aprire un tavolo tra la Regione e i sindaci, dobbiamo fare massa critica.” Uno scarica barile confermato anche da Valter Bianchi: “Vorrei ricordare a Pietro che nella tua lista ci sono personaggi che hanno sostenuto Ceriscioli e la sua campagna elettorale. D'accordo sulla costituzione del tavolo tecnico con altri comuni”. Toni forti nell'intervento di Massimo Panicari: “Noi la soluzione ce l'abbiamo: aggregazione. È l'unica soluzione che abbiamo per sostenere e tutelare il territorio. Quando ci sono queste invasioni barbariche bisogna saper alzare le barricate. Al di là delle responsabilità politiche, e tu Pietro mi dispiace ma, sebbene prendi le distanze da Martini, hai bisogno dei suoi voti per vincere! Io avrei apprezzato una tua presa di posizione forte contro Martini, della sua politica dobbiamo fare tabula rasa. I responsabili hanno un nome e un cognome e li conosciamo tutti”. A chiudere questo giro Rosa Piermattei: “La sanità è di primaria importanza, quello che ci è stato tolto secondo me sarà difficile riaverlo indietro. Chi ha gestito l'amministrazione doveva passarci queste informazioni, ne avremmo preso coscienza e insieme avremmo deciso come agire. Però dico che sarà difficile, ma nulla è impossibile. Fondamentale l'ambulanza con medico a bordo, per bambini e adulti. Importante anche l'unione coi comuni, per mantenere San Severino un ospedale di baricentro”.

La chiusura del punto nascita è stata un duro colpo per la cittadinanza. Secondo lei quali dovrebbero essere i servizi sanitari essenziali?

“Dobbiamo sempre essere presenti ed allerta, il primo cittadino deve essere garante della salute dei suoi cittadini attraverso una sanità corretta e non provvisoria” è stato l'intervento della Piermattei per poi passare la parola a Panicari: “Consapevoli del problema, anche se ci sono difficoltà oggettive. Non siamo nemmeno riusciti a creare alleanze nemmeno nelle coalizioni. Il mio è un invito a capire la gravità del momento, chiaro che il sindaco ha poco da fare per risolvere i problemi, c'è bisogno di unione. Siamo arrivati a bramare di avere un'ambulanza. Se tu poi Pietro sei garante della sanità sto proprio tranquillo”. Valter Bianchi “per noi i servizi sanitari essenziali sono un po' tutti, purtroppo queste scelte però non dipendono tanto dall'amministrazione. Il punto nascita è stato un colpo durissimo, servizio che purtroppo non possiamo più riportare a San Severino”. “Io penso che questo sia un discorso delicato, non si possono fare promesse. - ha detto Borioni- Non sono medico, ma secondo me l'ospedale serve a curare per cui la gestione dell'emergenza per cui il pronto soccorso è la prima cosa. Inoltre bisognerebbe seguire la tendenza della popolazione, se sta invecchiando ben vengano tutti i servizi che seguono l'andamento e lo sviluppo demografico. Poi chiaro, ci serve tutto.” Cruciani ha poi continuato con la crono-storia: “Il pronto soccorso è stato salvato nel 2002. Nel 2010 arriva il decreto Balduzzi, recepito dalla Regione Marche nel 2012, ed è stato deciso di chiudere i tre punti nascita tra cui San Severino. Il sottoscritto nel 2014 ha contattato la segreteria del Ministro Lorenzin, alla quale veniva chiesta una deroga, e noi non avevamo né la rianimazione né la guardia attiva pediatrica per cui non eravamo in regola”. Mauro Bompadre: “i servizi essenziali secondo me sono i “salva vita”, e ci avrei messo volentieri anche il punto nascita. Faccio una considerazione: hanno chiuso il punto nascita e mi sarebbe piaciuta in quel momento un'azione forte del personale sanitario che non mi risulta. Tutti ora siamo paladini di ospedali e salute, ma è giusto capire la visione dei partiti che stanno dietro ad alcuni candidati su questi temi, e da che so io , Massimo una parentesi anche per te, c'è un occhio molto benevolo verso la sanità privata. Ci vuole coerenza e credibilità verso gli elettori, sennò è troppo facile”.

Ultima domanda riguardo un altro tema caldo: cementificio/inceneritore.  Quali sono le informazioni in suo possesso e come intende muoversi al riguardo?

Bompadre: “questa è una minaccia grande e grave. E' chiaro che la minaccia più grave è legata alla salute, i Caltagirone sono lì, ma prima di farli riaprire ci saremo noi. Non ci sarà più Martini che va al bar, ci sarà un altro sindaco a lottare lì davanti. Inoltre non c'è solo la morte dei cittadini ma anche quella del territorio. Diventeremo la terra dei fuochi 2. Ci fanno ammalare e non ci fanno più curare”. Poi di nuovo il dottor Cruciani: “Se guardiamo le altre liste, ad esempio troviamo il dottor Mantovani che ha dichiarato come il reparto di ostetricia dovesse finire con lui. Massimo poi tu ed Eusebi vi siete azzuffati sulla turbogas e ora andate a braccetto, perciò lasciamo stare le liste. Magari sembrerà poco il documento con la riorganizzazione sanitaria, ma abbiamo salvato tutto quello che si poteva salvare. Per quanto riguarda l'inceneritore noi siamo contrari, faremo di tutto affinché non venga riaperto. Ci prendiamo solo l'inquinamento senza alcun tornaconto per San Severino che deve entrare a far parte della conferenza dei servizi con Gagliole e Castelraimondo”. Borioni: “Siamo tutti contrari, però che facciamo protestiamo, bene, bene anche bloccare le strade, ma noi siamo i politici, e l'inceneritore è una scelta politica. Quindi ora possiamo provare a portare la politica a fare il giro inverso: portare il Ministro Galletti qui, per farlo rendere conto di cosa ha deciso e questo lo può fare solo un'azione politica. Dobbiamo provarle tutte, il sindaco avanti a tutti, armatevi e partite non esiste più”. Valter Bianchi: “siamo contro alla realizzazione dell'inceneritore. Il rischio purtroppo c'è, i Caltagirone hanno acquistato l'impianto, come amministrazione ci batteremo in qualunque modo”. La parola poi a Massimo Panicari: “Quando noi eravamo a lottare contro la turbogas e anche contro il cementificio i 5 Stelle li ho visti un po' pochino, al di là di tutto è stata sempre forte la nostra caratterizzazione per i temi ambientali. Rispondo poi al dottor Cruciani dicendo che sono orgoglioso di avere Fabio Eusebi in lista, ci siamo scontrati duramente ma riconosco le capacità di un uomo. Gli uomini di forte temperamento quando hanno idee diverse fanno scintille. Eusebi ha fatto 10 anni il sindaco ma non si è mai vergognato di ricandidarsi, qui mi risulta che il sindaco uscente viene rinchiuso dentro un sarcofago perché impresentabile. Il problema dell'inceneritore parte dal cementificio e noi come associazione culturale iniziammo già dl 2013 a raccogliere firme e il consigliere Zura Puntaroni presentò una mozione contro un ampliamento del cementificio per la quale Cruciani al tempo si astenne. Noi siamo uomini liberi. Adotteremo tutte le misure per contrastare l'inceneritore e attueremo dei controlli personalizzati”. A concludere Rosa Piermattei: “il cementificio è chiuso, ci sono 84 famiglie che perderanno il posto di lavoro e noi dovremo in qualche modo aiutarli. Se l'acquisizione è avvenuta dobbiamo intervenire e cercare di capire le intenzioni di chi ha comprato. Dovremo cercare tutti insieme di evitare che questo mostro parta, anche perché poi sarà difficile fare controlli, e dovremo anche educarci su come dividere i rifiuti, già dalla scuola primaria”.

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