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Pnrr e Università, quei 40 milioni (nelle Marche) da rendicontare nel 2025. Corradini: "Come vincere la sfida"

Pnrr e Università, quei 40 milioni (nelle Marche) da rendicontare nel 2025. Corradini: "Come vincere la sfida"

Flavio Corradini, professore ordinario di Informatica presso l’Università di Camerino, è il coordinatore scientifico dello Spoke 6, il sotto progetto che si inserisce all’interno d Vitality, il progetto Ecosistemi dell’Innovazione Marche-Umbria-Abruzzo che mira a raggiungere obiettivi importanti dal punto di vista della digitalizzazione e della sostenibilità nel centro Italia.

"Nelle Marche 4 atenei hanno 4 Spoke. Essi caratterizzano la vocazione scientifica tecnologica umanistica di ciascuno degli atenei - spiega il professor Corradini -. Ogni ateneo gestisce circa 10 milioni di euro. Capiamo come si tratti pertanto di una grandissima responsabilità, anche perché parliamo di fondi che vanno a rendicontazione”.

Nell’ambito di Spoke 6, Flavio Corradini mette in luce quello che è l’obiettivo dell’Università di Camerino: "Con Spoke 6 stiamo affrontando il tema della transizione dello spazio urbano verso modelli sostenibili che pongano in risalto il benessere, la tutela della salute e la sicurezza degli spazi interni ed esterni, garantendo una valutazione integrata degli spazi urbani che trova la sua chiave interpretativa e progettuale nelle relazioni indoor-outdoor".

I progetti del Pnrr stanno costituendo un'importante leva di sviluppo per gli atenei marchigiani, offrendo l'opportunità di modernizzare le infrastrutture, potenziare la ricerca e innovare i percorsi formativi. Questi investimenti sono fondamentali per rafforzare la competitività e l'eccellenza del sistema universitario nazionale. 

Come ci ricorda il professor Corradini, il Pnrr terminerà la propria rendicontazione nel 2025. È importante, perciò, che gli atenei, e non solo, comincino a orientare la propria strategia verso il periodo successivo e a concentrarsi su come mantenere e consolidare i progressi raggiunti, garantendo la sostenibilità delle iniziative avviate e la continuità degli investimenti in ricerca e innovazione.

Da questo punto di vista, il professor Corradini suggerisce due questioni importanti da affrontare con particolare attenzione nel periodo "post-Pnrr": "Una riflessione fondamentale riguarda sicuramente il modo in cui mettere in produzione i risultati dell’attività di ricerca del grande progetto 'Ecosistemi per l’Innovazione'. Parliamo di prodotti che sono ad alta densità di innovazione e ricerca. Rivedono alcuni processi che abbiamo già a disposizione, mentre altri ne reinventano di nuovi per attivare percorsi virtuosi di economie di scala. Su questi prodotti innovativi è importante creare imprenditoria che possa andare a rimpinguare quella più tradizionale che conosciamo già".

Nel secondo punto espresso, per affrontare con successo il periodo in cui terminerà la rendicontazione del Pnrr, il professor Corradini invita le istituzioni, le università e tutto il sistema produttivo ad adottare "un approccio il più europeo possibile", lavorando in sinergia con gli altri Paesi membri per garantire la sostenibilità, la competitività e l'innovazione del sistema universitario italiano.

"In tre anni abbiamo avuto progetti europei che ci hanno permesso di fare tante cose interessanti - spiega l'ex rettore Unicam -. Il Pnrr però termina la rendicontazione nel 2025. Dal 2026 in poi come ci stiamo organizzando come istituzioni, politica, amministrazioni locali per non farci trovare impreparati da un momento all'altro. Dobbiamo consumare e rendicontare le risorse entro dicembre 2025 e parliamo di milioni e milioni di euro. Per renderci conto solo la Regione Marche per gli ecosistemi per le innovazioni dispone di 40 milioni, senza considerare i tanti altri bandi in cui le università sono coinvolte. Io sto invitando tutti i colleghi coinvolti nello Spoke di Camerino, che coordino personalmente, a cercare di interpretare questi processi in una chiave di Horizon europeo".

"I fondi a disposizione del nostro paese per ricerca e innovazioni non sono tantissimi e non vanno a complementare un buco post 2026 - aggiunge Corradini -. Invece in Europa i programmi sono tanti e spesso anche ricchi. Il lavoro che stiamo facendo ora deve essere capitalizzato sui programmi quadro sempre più europei, creando una rete di collaborazione fra università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche, enti regionali e provinciali e tutto il sistema produttivo insieme. Io credo che il futuro non possa che essere immaginato in questa rete di collaborazione”.

L’Europa, le strategie che sta adottando e le prossime elezioni che la riguardano saranno al centro dell’incontro organizzato dall’Associazione Cittadini in Cammino, di cui Flavio Corradini è presidente. Questi importanti temi saranno affrontati venerdì 19 aprile alle 21:15  presso l’Hotel Grassetti di Corridonia, dove porteranno i loro preziosi interventi il Segretario provinciale del PD Angelo Sciapichetti, il coordinatore regionale del M5S Giorgio Fede, il presidente regionale di Italia Viva Fabiola Caprari, il segretario provinciale di Azione Massimiliano Fraticelli, il coordinatore regionale di +Europa Cora Fattori, il coordinatore provinciale del PSI Sandro Scipioni e Andrea Maurilli di Alleanza Verdi Sinistra. L’incontro sarà introdotto proprio dal professor Corradini e sarà poi moderato dal giornalista Rai Maurizio Blasi.  

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