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Macerata Racconta, Canfora al Cinema Italia fa sold-out ma in tanti restano fuori. Ora il gran finale

Macerata Racconta, Canfora al Cinema Italia fa sold-out ma in tanti restano fuori. Ora il gran finale

Battute finali per Macerata Racconta, il festival letterario che domani, domenica 5 maggio, chiuderà i battenti presentando gli ultimi ospiti della 14^ edizione dedicata al tema “Gli errori”.

Venerdì, intanto, è stato il giorno soprattutto di Luciano Canfora. Il filologo classico e saggista di fama internazionale è intervenuto nella sala del Cinema Italia, introdotto dalla scrittrice Loredana Lipperini, sul tema “un errore ignorare il passato”. «Dall’antico al contemporaneo, la storia è piena di errori e incomprensioni che hanno segnato epoche e forgiato ideologie, eppure troppo spesso li ignoriamo e continuiamo a ripeterli».

L’evento, come prevedibile è andato sold-out. Il luogo scelto, e il fatto che non fosse necessaria la prenotazione per accedere alla conferenza, ha creato qualche disagio agli spettatori. Infatti all’esterno del Cinema Italia già dalle 20:30 (l’inizio dell’intervento era previsto per le 21:15) si è creata una lunga fila e in molti, vista la limitata capienza del locale, non sono riusciti a entrare.

Un errore organizzativo su cui riflettere per le prossime edizioni in modo da evitare episodi analoghi e permettere a tutti gli interessati di godere di eventi di così grande richiamo, magari aprendo alla possibilità di assicurarsi un posto su prenotazione. Diritto riservato soltanto al personale docente in occasione dell'evento che ha visto Canfora come protagonista.

Nel frattempo, Il calendario degli appuntamenti prenderà il via domani alle 12, alla Galleria degli Antichi forni dove Loredana Lipperini presenterà al pubblico Valeria Parrella - scrittrice italiana che ha esordito nel 2003 con una raccolta di sei racconti intitolati “Mosca più balena” edita dalla casa editrice Minimum Fax con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima - e il suo ultimo lavoro “Piccoli miracoli e altri tradimenti”.

Libro dove Valeria Parrella torna alla forma breve che l’ha vista esordire e di cui è amatissima maestra.“Stavo pensando qualcosa tipo ‘il parquet fa più lanugine del pavimento di mattonelle’ e invece dissi: ‘Ti amo’ “. “La misura del racconto è un piccolo miracolo, un luogo della letteratura dove ‘piccolo’ non diminuisce la quantità del miracolo ma la rende esatta. In questo libro di racconti, scritto da una lettrice di racconti, poi, ci sono altri piccoli miracoli, storie inventate e raccolte all’incrocio tra l’umano e il divino, in quel punto della strada, cioè, in cui le storie quotidiane appaiono eroiche, quelle eroiche sono naturali e il destino non è altro che una delle possibili variazioni del caso. Lì, a guardare bene, c’è un pantheon in attesa di essere colto: nelle città, nei bar, sulla spiaggia, tra le lenzuola e durante una partita di tennis.

A svelare l’intersezione basta un tradimento, subìto o inferto, da sé e dall’altro; tradisce chi non riesce o non vuole aderire alle circostanze. Qui nessuno sta dove dovrebbe stare” (Valeria Parrella). Tradimenti che sono essi stessi miracoli, occasioni per fermarci un momento e cogliere l’opportunità di sfuggire a noi stessi oppure di esserlo più che mai, perché nessun modello narrativo come il racconto è in grado di regalarci illuminazioni, e nessuno ci riesce come Valeria Parrella.

Attenzione puntata anche sull’incontro fissato per le 18.30 al Teatro della Filarmonica con Vera Gheno -  punto di riferimento per un corretto uso del linguaggio specialmente nel web è una sociolinguista e autrice italiana, specializzata in comunicazione digitale -  che nel corso dell’incontro, valido come formazione per insegnanti ed educatori e come credito formativo per avvocati, presenterà “Grammamanti”.

Le parole sono centrali nelle nostre vite e dischiudono infinite opportunità. Per questo dovremmo instaurare con loro una vera e propria relazione amorosa, sana, libera, matura. Perché le parole ci permettono di vivere meglio e ci danno la possibilità di cambiare il mondo. Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e così comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, ma altre ancora, nel contempo, nascono. E tutto questo dipende da noi parlanti: non c’è nessuna Accademia che possa davvero prescrivere gli usi che possiamo farne; siamo noi a deciderlo e permettere il cambiamento. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.

Nel pomeriggio, alle 17, sempre agli Antichi forni Francesco Rapaccioni introdurrà Giulia Corsalini e il suo libro “La condizione della memoria”. Una vita che affiora da un ricordo portando con sé i suoi drammi sepolti e la promessa che tutto ciò che è esistito e dimenticato può esserci un giorno restituito.

Sempre alle 17, alla Bottega del Libro, attività per bambini e bambine, età 6 anni, “Storie tutte sbagliate. Giochiamo a inventare storie strampalate”.

Alle 17.30 al cine teatro Italia torna la Dozzina del Premio Strega 2024, tour ufficiale, unica tappa nelle Marche, incontro con i 12 candidati della LXXVIII edizione del più importante premio letterario italiano. parteciperanno dunque Sonia Aggio, Adrian Bravi, Paolo di Paolo, Donatella Di Pietrantonio, Tommaso Giartosio, Antonella Lattanzi, Valentina Mira, Melissa Panarello, Daniele Rielli, Raffaella Romagnolo, Chiara Valerio e Dario Voltolini.

Per Macerata Racconta gran finale con Alessandro Bergonzoni che alle 21.15 al Cinema Italia sarà protagonista di “Sviste Abagli e Strafalconi: quali differenze?” (L’errorismo nel mondo contemporaneo), “una delle menti più sorprendenti e originali del teatro italiano in una lectio inedita sull’errore”.

Alessandro Bergonzoni: poliedrico artista, autore e attore teatrale. Sperimentatore linguistico ed esploratore del comico, è una delle menti più originali dello spettacolo italiano. Ha scritto e interpretato 15 spettacoli, con i quali ha vinto i principali premi italiani, tra cui il Premio UBU nel 2009. Da anni scrive per «il Venerdì di Repubblica» e «Robinson» la rubrica Aprimi Cielo. Dal 2005 espone in gallerie e musei italiani la sua produzione artistica, creando anche performance site-specific. Tra i suoi libri ricordiamo: Le Balene restino sedute (Palma D’Oro 1990 a Bordighera), Opplero. Storia di un salto, pubblicato nel 1999 poi divenuto uno spettacolo dal titolo Grilli, cicalle ed altri erorri.

Tra gli altri suoi libri ricordiamo Non ardo dal desiderio di diventare uomo finchè posso essere anche donna bambino animale o cosa (2005); Bastasse grondare (2009) e la raccolta poetica L’amorte (2014). Al percorso artistico unisce un interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia e al mondo carcerario. Al cinema ha partecipato al Pinocchio di Roberto Benigni e al Quijote di Mimmo Paladino. Ha collaborato con Radio2 e Radio3 Rai e con le principali testate giornalistiche.

 

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